La gara con il Parma, la notte brava del suo pupillo Hamsik, lo stadio, le idee per l’Arena del mare, il campo rizollato e le 300 panchine di Walter Mazzarri. Sbrigativo, sorridente e assai preciso, Aurelio De Laurentiis trova in meno di cinque minuti il tempo per rispondere a tutto e a tutti. Il patron azzurro trascorre la vigilia della gara contro gli emiliani rilassandosi al circolo del tennis, spettatore spesso anche assai interessato di Italia-Cile di Coppa Davis. Con lui non solo l’inseparabile figlio Edoardo, ma anche il presidente di Cinecittà Studio, Luigi Abete e il presidente dell’Unione industriali di Napoli Paolo Graziano. Ha pranzato sulla terrazza del club, dopo aver assistito agli ultimi minuti della vittoria di Fabio Fognini e prima del match del doppio azzurro, di cui però si evita la parte finale. Forse dopo aver intuito l’andazzo.
E il patron azzurro si concede prima ai cronisti di tennis, dimostrando di avere una grande passione per la Davis e per questo sport. Poi, ovvio, passa al Napoli. «Mazzarri fa trecento presenze in serie A? Spero che arrivi a festeggiarne 1000 e mi auguro tutte con me». Saranno pure due treni che viaggiano su binari paralleli (la frase è di Mazzarri), ma il presidente dimostra ogni volta di essere assai affezionato al tecnico di San Vincenzo. Così come a Marek Hamsik, coinvolto nel suo paese dalla polemica per aver preso parte a una festa in discoteca fino a tarda notte. «Marek è un calciatore e una persona straordinaria che ama Napoli e considera il Napoli la sua famiglia. Non ho nessun dubbio sulla sua persona, né sul calciatore». In pratica un modo per dire, chi se ne importa se ogni tanto uno dei suoi pupilli azzurri si ricorda di avere 25 anni e pensa a divertirsi. Meglio, s’intende, se lo fa quando è convocato dalla Slovacchia.
Ma è pur sempre la vigilia della terza di campionato, col Napoli a punteggio pieno. E allora cita una delle sue frasi predilette. «Con il Parma è un altro esame. Perché, come dice Eduardo? Gli esami non finiscono mai». Per fortuna, si torna a giocare su un campo regolamentare. «Sì, è tutto a posto. È di nuovo verde ed è pronto per oggi. Non abbiamo ancora scoperto se si è trattato di un sabotaggio o di qualcosa d’altro. Ma quello che importa è che siamo riusciti a correre ai ripari».
C’è poi spazio per tutto il resto. A cominciare dall’Arena vista mozzafiato su Capri e la costiera Sorrentina. «Io sono un visionario – dice De Laurentiis – Io farei uno stadio del calcio direttamente sul mare. Immaginate che meraviglia». La realtà è l’impianto da 4mila posti che da domani potrebbe essere smantellato. «Napoli ha un sindaco che è una persona assai intelligente. Spero che lui riesca ad uscire fuori dalle regole della burocrazia ed evitare che la struttura venga smantellata perché insieme a noi sarebbe possibile organizzare degli eventi assai importanti e prestigiosi. Anche di tennis. Basta saperlo in anticipo perché le cose importanti vanno realizzate partendo con molti mesi di anticipo».
E il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, non si tira certo indietro. «Le idee di De Laurentiis come quelle degli altri sono sempre ben accette – rassicura – Io con il presidente del Napoli parlo molto spesso e parlerò anche di questo. Un impianto qui sul lungomare è previsto. Questa struttura non so ancora che fine farà, perché c’è da tener conto delle indicazioni della Soprintendenza. È stata una battaglia avere questo stadio-arena, tanti non lo volevano e invece lo abbiamo fatto. Insieme con il meglio della città decideremo cosa fare del lungomare per farne il più bello del mondo».
Fonte: Il Mattino
La redazione
P.S.
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