La caviglia fa un po’ male, ma il cuore è gonfio di gioia. Lorenzo Insigne sta vivendo un sogno. E con lui, se vogliamo, un popolo intero. Un popolo di tifosi tinto d’azzurro che, in una delle domenica di mezza estate più afose della stagione, ha trovato in quel genio scugnizzo un’oasi: destro e sinistro, scatto e tiro. Assist e via: un tripudio di applausi e poi di « ohhhhhh » assordanti. Tutti in piedi per lui, per quel Bimbo d’oro che del San Paolo è già diventato l’idolo e che il Napoli ha deciso di blindare e proteggere dentro un fortino con le mura alte e spesse. Il patrimonio è troppo ricco, la stoffa troppo pregiata per rischiare di rovinarla così. Calma e sangue freddo: dopo i boati e i fuochi d’artificio, tutto il mondo di Insigne ha chiesto soltanto serenità. Con tanto di chiusura, una volta e per tutte, della storia del prolungamento del contratto: affare fatto, accordo, gioia, champagne e strette di mano tra il ds Bigon e il manager, Antonio Ottaiano. Vicenda definita: contratto prolungato dal 2016 al 2017, ingaggio ritoccato secondo il valore e arrivederci alla prossima. Non resta che attendere soltanto la firma, che è davvero un atto formale e nulla più, e l’annuncio ufficiale. Che, con ogni probabilità, darà De Laurentiis in persona.
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