Si vedranno, sicuramente, nei prossimi giorni. Parleranno di progetti e del mercato di gennaio che verrà. Ma non parleranno del futuro del tecnico azzurro: «Perché Mazzarri non ha ancora rinnovato il contratto? Perché abbiamo deciso di parlarne a fine anno e perché farlo adesso non avrebbe senso. Come nel cinema: perché andare sul set di un film quando le cose vanno bene e chiedere al bravo regista di impegnarsi con me per altri due anni? Meglio farlo alla fine, quando il film è completo e il resista ha le idee più chiare». Aurelio De Laurentiis, il proprietario del club azzurro, sceglie la metafora cinematografica per far capire, una volta per tutte, che non esiste un nodo-Mazzarri. «Io sono sereno, ho una immensa stima per il mio allenatore: se andassi ora da lui, sono certo che il nuovo contratto lo firmerebbe. Mi farebbe un piacere per farmi contento. Ma non voglio pressarlo, non voglio dargli fretta per non correre il rischio che poi arriva a maggio e se ne possa pentire. Meglio aspettare: ci conosciamo da tanto tempo. Quel giorno ci parleremo e decideremo: o ci stringiamo la mano o ci diciamo arrivederci magari dandoci appuntamento a fra qualche anno».
Non parlava da 55 giorni, dalla sera di Napoli-Udinese, il 7 ottobre scorso. Poi la partenza per gli Stati Uniti, gli impegni a Los Angeles e il ritorno in tribuna – ma in silenzio – in occasione della gara col Milan. «Ora torno di fretta a Roma per la proiezione dell’ultimo montato del film di Natale (Colpi di Fulmine). Non mi sto allontanando dal calcio, ho solo molti impegni di lavoro. Ho anche problemi con il montaggio del film di Steve Jobs (l’attesa biografia sulla vita del fondatore della Apple diretta da Joshua Michael Stern e interpretata da Ashton Kutcher, ndr), ma il Napoli resta la cosa più importante di tutte», ammette il patron del Napoli.
Il barometro segna tempo sereno: parla del momento magico degli azzurri: «Abbiamo dodici punti più dell’anno scorso e questo è la dimostrazione che sia Bigon che Mazzarri che il sottoscritto hanno fatto un mercato finalizzato. Comprare a gennaio? Non bisogna comprare solo per assecondare la piazza perché non è detto che chi arriva riesce a trovare subito l’amalgama nel gruppo. Abbiamo fatto una scelta: puntiamo su giocatori giovani come Vargas ed Insigne, e questi devono poter giocare con calma, come è accaduto ad Hamsik che giunse dal Brescia ed è cresciuto in un paio d’anni: ora è uno dei giocatori più forti di tutti».
Stuzzica poi con una battuta. «Comunque io sono pronto: se mi trovate il campione giusto per il mio Napoli, io sono pronto a staccare l’assegno per portarlo qui». De Laurentiis guarda la classifica e non nasconde il pensierino: «La Juve è una grandissima squadra, ma non dimentichiamo che come per noi un anno fa, anche per loro sarà difficile tenere il passo in campionato se andranno avanti in Champions. Siamo esseri umani, non cyborg. Noi, comunque stiamo crescendo e ce la giocheremo fino in fondo. Il campionato è lì, è vivace e bello e ce lo vogliamo giocare fino alla fine. Senza dimenticarci della Fiorentina».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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