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De Laurentiis contro tutti

Il presidente del Napoli protagonista a Dimaro tra show e polemiche quotidiane

Un palcoscenico il ritiro, il patron nello show. Lassù sulle Dolomiti, nella piovosa Dimaro, immagini, frasi, commenti, osservazioni e randellate del presidente azzurro, in questi giorni fanno il giro del mondo. Tiene banco il presidente di Casa Napoli, per la circostanza trasformato in un altro ruolo: sulla scena c’è Aurelio De Laurentiis nella presentazione del nuovo Napoli dei sogni e nelle serate successive, quando in pubblico sono apparse le nuove maglie. Battute, propositi e spettacolo con la tarantella napoletana anti-Milan, ballando sotto le stelle di Dimaro: «Chi non salta rossonero è…», una significativa ironia con don Aurelio sulle punte – malgrado le cattive condizioni della sua schiena – e chansonnier nel canto liberatorio per tenere in azzurro Hamsik, spedito per opportuna informazione all’ad del Milan Adriano Galliani, che ha risposto rassegnandosi definitivamente all’acquisto del centrocampista, per il momento: «Non abbiamo mai chiesto al Napoli il calciatore slovacco». E intanto De Laurentiis si frega le mani soddisfatto: «Marek Hamsik che saltava? Non avevo dubbi, Marek lo conosco, è un uomo dolce, serio, con dei valori. Non aveva pensato che poteva creare dei disamori e ha fatto una battuta, ma forse ci hanno messo qualcosa anche i media».
Tutti i temi del pallone, affrontati comunque di petto dal numero uno del club di Castelvolturno, sempre più sciolto e a suo agio nel nuovo ruolo, ma anche più simpatico e dotato di un pugno di ferro, come nella vicenda Cavani. Un ulteriore avviso è stato lanciato dai 1.600 metri di quota di Dimaro dal presidente del Napoli fortemente preoccupato per il Matador a Tabarez e ai dirigenti dell’Uruguay, con una ferma diffida: «Non provassero a farlo giocare nella finale che faccio loro una causa che non finisce più, noi non scherziamo: li ammazzo tutti…». Randellate a tutta forza e senza eccezioni, insomma. Scontate quelle al Palazzo milanese del calcio, alla Lega poco reattiva. Ogni appuntamento è una buona occasione: «Si devono mettere in testa che bisogna cambiare. C’è troppa gente seduta da anni dietro le scrivanie, se vogliamo salvare il calcio». E poi ci sono le prese di posizione dure contro la stampa, che non piacciono ma che continuano. Ieri è stato ritirato il pass di accredito all’inviato del Mattino. In serata anche la provocazione contro il Comune: «Se il San Paolo non sarà pronto, andremo a giocare la Champions a Roma in settembre». E’ sempre più De Laurentiis contro tutti.

Fonte: Leggo

La Redazione

M.V.

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