«Il Napoli è da scudetto» . Il presidente Aurelio De Laurentiis conferma la sua convinzione, premurandosi solo di ricordare l’imprevedibilità del pallone e di invocare la benevolenza degli astri: «Il calcio non è come un film che uno scrive: è un film che si realizza settimana per settimana, evento dopo evento. Speriamo in una buona stella che vigili attenta su di noi».
REGISTA. Il numero uno azzurro, a margine dell’assemblea di Lega, conferma anche un paio di stoccate a Walter Mazzarri, il suo vecchio allenatore, a proposito di Edu Vargas e Marco Verratti: «Sono sempre molto carino e dico quello che penso: ho solo detto che Mazzarri aveva una certa incapacità comunicazionale con un giocatore come Vargas, che quindi ha trovato altri lidi. Quanto a Verratti, avevo fatto tutto con il presidente del Pescara Sebastiani, poi, quanto ho chiesto il semaforo verde, mi è stato detto: “Non lo faccio giocare”. Capisco anche, perché nel suo modello di gioco il regista non è contemplato: se avesse Pirlo, non dico che non lo farebbe giocare, ma non avrebbe massima capacità di inserimento, a lui non potrebbe dire no però non renderebbe al massimo. Poi anche Mazzarri sta cambiando, come il calcio: il modulo più utilizzato in Europa, adesso, è il 4-2-3-1. Ognuno si uniforma».
INDUSTRIA. Citazione tattica: «Mazzarri diceva una cosa giustissima, che ripete anche Benitez: è durante la gara, a seconda delle esigenze e dei competitor, che bisogna avere la capacità e gli uomini per modificare il modulo» . Chiusura, per quanto riguarda il Napoli, sul futuro di Blerim Dzemaili: «Resta? E’ un problema del mio allenatore. Sarebbe come se andassi sul set a chiedere a un regista perché gira una scena in un certo modo. Al massimo faccio le mie osservazioni dopo aver visionato il montaggio, così come, tra dodici settimane, potrò dire a Benitez cosa penso del mercato». A proposito del quale, il presidente ha un’idea rivoluzionaria: «Per me il mercato dovrebbe essere aperto tutto l’anno, due finestre non hanno senso: se uno sbaglia, deve poter correre ai ripari. Il mercato è mercato, ma ci sono alcune regole imposte da Fifa e Uefa che dimostrano come il calcio non sia considerato un’industria».
ESERCENTE. Altro commento sull’addio di Antonio Conte: «Quanto perde la Juve? Non si sa, vedremo. Magari ci ha guadagnato: dopo tre anni non è mai facile ripetersi, vincere ancora diventa più complicato, se Conte avesse vinto il quarto scudetto e non la Champions avremmo detto che erano abituati. Con un nuovo allenatore, ci si può illudere di poter essere più competitivi e a volte l’illusione diventa realtà». Ultimissima su Massimo Ferrero, neo presidente della Samp: «Un collega? Nel calcio… Lui è un esercente, un proprietario di sale» . Pronta la replica: «De Laurentiis è un grande produttore, il re della commedia all’italiana, ma senza di me, che gli metto i film nelle sale, sarebbe una commedia inutile e lui sarebbe un re senza corona».
Fonte: Corriere dello Sport
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