Dalla Juve capolista, al Lecce fanalino di coda. E poi, mercoledì, a casa del Villarreal per una sfida che vale una stagione. Mazzarri, da uomo di calcio navigato qual è, sa che le insidie sono sempre dietro l’angolo e preferisce concentrarsi sul prossimo impegno di campionato piuttosto che presentarsi in conferenza stampa e spiegare perchè fa giocare Tizio e non Caio, se la distanza dalla vetta della classifica è ancora colmabile, se la delusione per la mancata vittoria sulla Juve è stata metabolizzata. Rimane in silenzio. Anche perchè provvede De Laurentiis a richiamare le attenzioni di tutti sulla sfida con il Lecce. «Spero che i ragazzi si comportino con lo stesso spirito che hanno in Champions ed in campionato giochino come hanno fatto con la Juventus. Se sarà così, siamo pronti ad applaudirli tutti» . Il presidente si trova all’Unione Industriali, per ritirare un riconoscimento quantomai gradito. «Capitani coraggiosi», questo il premio assegnato a De Laurentiis dall’associazione «I Centenari» che ogni anno sceglie una personalità che si è distinta nel rilancio economico e culturale della Campania. Ovviamente è per quanto ottenuto con il Napoli in appena sette anni. De Laurentiis ne va particolamente fiero: «Dopo che il Napoli era fallito, mi dissero che avrei dovuto trattare con il Tribunale ma il richiamo era forte ed investii di tasca mia andando contro il parere di tutti. Per me coraggio vuol dire essere coscienti di quello che si vuole fare ed avere la forza di farlo».
EN PLEIN – De Laurentiis si ferma a conversare con i cronisti al termine della cerimonia. Appare molto pacato ma anche ottimista ed in vena di battute. «Il rumore degli sceicchi per la sfida di Champions? No, quella era una battuta, sapete che a me piace scherzare. Piuttosto bisogna pensare alla prossima partita». Si ferma e poi riprende: «Guardavo il calendario del Napoli e vedevo che ne abbiamo quattro in campionato di cui tre in casa ed una di Champions. Ebbene mi piacerebbe fare dodici punti e disputare una grande prova a Vila Real. Per me anche quella con la Juve è stata una grande prestazione. Avremmo dovuto vincere quattro a tre senza quel rigore ripetuto». Non lancia alcun appello al pubblico. Il presidente, che tra l’altro ha praticato prezzi popolari con il Lecce, sa che dagli spalti arriverà sempre l’incoraggiamento giusto ai ragazzi. Piuttosto è Mazzarri ad essere preoccupato visto che in precedenti esibizioni ci sono stati mugugni dopo alcune giocate di Fideleff o Dzemaili, due dei protagonisti sicuri di stasera dal momento che resteranno fuori diversi titolari (Cannavaro, neanche convocato; gioca Aronica da centrale mente in attacco rientra Cavani per formare un inedito tridente con Pandev e Lavezzi).
TURN OVER – Sulla rotazione, De Laurentiis sottolinea: «Dobbiamo entrare nella mentalità che abbiamo tutti possibili titolari, altrimenti dovremmo parlare di una squadra A e di una B. E bisogna dare a tutti la possibilità di acquisire esperienza, specie ai più giovani, peraltro pure stranieri. Nel nostro gruppo ci sono intelligenza e qualità. E siamo in una fase di crescita costante. Quella di Pandev, ad esempio, ci rasserena, così come siamo vicini al pieno recupero di Britos e Donadel, entrambi non ancora visti all’opera».
SQUADRA AFFAMATA – Il patron ordina «avanti tutta»:«Siamo una squadra affamata di punti perchè davanti a noi si prospetta . un ciclo di partite abbordabili che ci possono permettere di recuperare posizioni in classifica e guai a distrarsi seppure per un attimo. Mi aspetto un Napoli motivato, determinato e voglioso di agguantare la vittoria. Ma bisogna smetterla di parlare sempre di operazioni di mercato. Si crea sfiducia in chi gioca ed i ragazzi scendono in campo con il timore di essere fischiati. Così non va bene e non è costruttivo». E su Inzaghi se la cava con una battuta: «Dovreste chiedere a Mazzarri, non a me. E poi quanti hanni ha? Quarantadue, quarantatrè?» . E parte un sorriso.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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