Il patron ci ripensa:
«Non voglio dirlo e non voglio pensarlo, però è logico che preferisco tornare in Champions il prossimo anno piuttosto che battere il Chelsea e accedere ai quarti». Il presidente De Laurentiis dopo aver magnificato Champions rivede i traguardi della sua stagione. Ieri il patronha ricevuto alla Borsa di Milano il «Career Recognition Award» nel corso della quinta edizione degli Uk-Italy Business Awards, riconoscimenti che ogni anno vengono consegnati dalla UK Trade & Investment, l’agenzia governativa britannica, con sede presso i Consolati, le Ambasciate e le British High Commission. «Sono contento per questo premio», ha spiegato il patron azzurro ricevendo il premio dalle mani di Vic Annells, console generale di Sua Maestà britannica.
L’occasione è quella giusta per ridisegnare gli obiettivi della stagione e per tornare a parlare di mercato. «Il regalo ai tifosi per il passaggio del turno? Nessun nuovo acquisto. E poi c’è già Vargas che è stato un bel colpo». Nel parlare del cileno, costato oltre 11 milioni di euro, De Laurentiis usa toni misurati, cura i particolari e non sembra aver nessunissima intenzione di entrare in rotta di collisione:
«Per quello che ho visto nel campionato cileno è un campione – dice – Ovvio che prendere uno che nel suo Paese è un eroe e in pochi giorni spostarlo a seimila chilometri di distanza determina delle conseguenze. Proprio oggi ho invitato i miei collaboratori a mettergli vicino un insegnante d’italiano. Non capisce una parola»,
spiega sornione il presidente. Non mette fretta al suo inserimento in squadra:
«Come lo togli il posto a Cavani, Lavezzi o Hamsik?». Vargas, dice, è uno di quegli investimenti «a medio e lungo termine».
Gli unici a cui concede ad altri del suo staff di occuparsene.
«Ovvio, dell’acquisto dei Pandev e dei Cavani sanno bene tutti che me ne occupo io in prima persona. Sui giovani lascio fare. Mercato? Noi non comprima nessuno inseguendo le emergenze del momento».
E su Edu Vargas non lesina i suoi suggerimenti:
«Ha bisogno di tempo, non conosce neanche i nomi dei compagni. Non abbiamo fretta, ma ovvio che debba giocare per non creargli scompigli psicologici».
Sulle voci di mercato, questa volta, gioca a fare il misterioso:
«Sarebbe assurdo se facessi nomi, non voglio lanciare sassi nello stagno per vedermi sfuggire i pesci».
Voci che, ammette, hanno fatto lievitare il costo dell’operazione Vargas.De Laurentiis benedice il lavoro di Mazzarri:
«Con lui non ho bisogno di parlare del nuovo contratto. Lui si trova bene con me, io con lui. Non vedo di cosa dovremmo preoccuparci. Siamo contenti tutti, proprio tutti».
La lingua avvelenata non viene sfoderata. Anzi. Per il suo tecnico ipotizza un futuro persino diverso:
«A lui piace tanto il ruolo di manager, magari quando si stancherà di fare l’allenatore potrebbe fare questo nel Napoli. E insieme a lui scegliere il suo sostituto».
Il produttore non si sottrae al gioco:
«Se mi piace Zeman? È bravo, se Mazzarri sarà d’accordo…».
E pure nei fatti dimostra la sua stima per il tecnico boemo:
«Ha fatto crescere Insigne in maniera vertiginosa, con lui è maturato ed è diventato forte. Se il Pescara va in serie A sono contento di lasciarlo lì. Così nel 2013 Zeman mi restituirà un vero campione».
Pensa alla sfida da diciotto carati con il Chelsea:
«Sarà grande spettacolo e io voglio vincere sempre, anche quando è una missione impossibile: ma è una gara di andata e ritorno e io me la gioco».
Nella grande corsa verso la Champions, la cosa più complicata è che di mezzo c’è ancora tanto campionato:
«Ovvio che se devo scegliere dico che l’obiettivo è conquistare un posto per la prossima Champions, mi sembra persino banale fissare il terzo posto come traguardo. Mazzarri sta lavorando proprio per centrare questo traguardo».
Apre uno squarcio sul futuro dei suoi fantastici tenori:
«È anche normale che dopo un cinque o sei anni un giocatore possa esaurire la sua parabola…Ovvio che per andare via uno deve venirmelo a chiedere e l’allenatore deve essere d’accordo».
E sul suo futuro personale:
«Se uno dei miei figli me lo chiedesse, lascerei volentieri la presidenza del Napoli a uno di loro. Spazio ai giovani, anche ai vertici della Lega».
Ma nessuno della prole, a quanto pare, intende avanzare la richiesta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro