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De Laurentiis chiama Abete: “Il ct così allena gli juventini”?

Alta tensione in casa Napoli:

«Cesare Prandelli ci mette la faccia, e siamo alla vigilia di due gare importantissime per la qualificazione ai mondiali del Brasile: è ridicolo pensare che risparmi gli juventini convocati in azzurro». Giancarlo Abete, presidente della Figc svela di aver ricevuto una telefonata dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che, prima di imbarcarsi per un volo diretto a Los Angeles, ha chiesto informazioni sul «curioso caso» dei cinque bianconeri che a Coverciano si sono allenati per conto loro, lontani dal resto della pattuglia azzurra. «Io gli ho spiegato che dobbiamo pensare ai nostri impegni e Prandelli lo sa bene, non è certo il tipo da fare sconti», è la sintesi della conversazione che il presidente federale ha voluto rendere pubblica anche per cercare di chiudere la faccenda. Da come Abete racconta della telefonata, è chiaro che De Laurentiis ha solo chiamato per chiedere delle informazioni. Nulla di più. Un solo quesito: perché questa particolare «tutela» riservata agli uomini di Conte?
Ovvio che nel club azzurro ci siano rimasti male. E più di tutti sia stato proprio il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, a storcere il naso. Avesse potuto, Maggio l’avrebbe tenuto ben più che a riposo. Così come tutti gli altri sparpagliati qua e là in giro per il pianeta. Per carità, tra la società partenopea e la Nazionale i rapporti sono eccezionali. Così come quelli personali tra l’allenatore di San Vincenzo e il ct dell’Italia. Ma non può essere stato un caso fortuito che cinque bianconeri si siano allenati in un campo diverso da quello che ospitava il resto degli azzurri (dove c’era Maggio), con l’eccezione di Buffon, impegnato con i portieri, e di Bonucci e Giaccherini al lavoro in palestra.
Pirlo, Marchisio, Chiellini, Barzagli e Giovinco hanno eseguito i loro esercizi sotto lo sguardo del preparatore Giambattista Venturati, mentre la Nazionale ne faceva altri e in disparte. E tutto questo avveniva dopo un’altra telefonata – resa nota anche questa volta da uno dei due intelocutori – tra Prandelli e Antonio Conte che ha siglato una sorta di armistizio tra la Juve e lo staff della Nazionale. Il dubbio (del Napoli ma anche di altri club italiani) è che l’allenatore bianconero abbia dato qualche dritta al selezionatore azzurro su come preservare il genio e il talento dei campioni della Juve, costretti ai faticosi tour de force energetici e fisici della Champions League: l’Italia che giocherà prima contro l’Armenia e poi contro la Danimarca ha forti riflessi «zebrati» perché lo scheletro, ma anche tanta polpa, della formazione azzurra è chiaramente di marca bianconera. Un predominio tale da giustificare un filo diretto tra Conte e Prandelli.
«Però non mi potrà mai venire il pensiero che Prandelli rischi di non fare bene con la propria squadra per fare un favore a qualcuno», risponde Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli. «Un trattamento di favore? Non mi sogno nemmeno di farmi venire un retro pensiero di questo genere. Qualsiasi nazionale si gioca una fetta importante del futuro e quindi metterà in campo la formazione migliore in assoluto», aggiunge ancora il dirigente azzurro cercando di sgombrare il campo dalle insinuazioni e dai sospetti. «Contatti tra il Napoli e la Nazionale? Senza ombra di dubbio. Non è possibile che sia altrimenti. Siamo assolutamente tranquilli che tutto viene fatto per il meglio e non ci sarebbe nemmeno da perdere tempo a dirlo perché le cose più importanti sono altre rispetto a come si sta allenando oggi uno o due giocatori». Qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, Bigon aggiunge sereno: «Se hanno ritenuto di far fare un defatigante ai giocatori della Juventus non credo che questo vada a pregiudicare Juve-Napoli fra due settimane». A tentare di chiudere il «caso» ci pensa Giorgio Chiellini: «Non capisco la meraviglia per il nostro allenamento differenziato. È già successo in passato. C’è sempre coordinamento tra lo staff medico azzurro e quello dei club. Per far star bene il giocatore il campo, si cerca il bene comune. Non c’è nulla di nuovo, anche se a questa cosa è stato dato particolare spazio adesso».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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