Aveva sentito il dovere di chiamare Giancarlo Abete dopo aver saputo della telefonata tra Conte e Prandelli effettuata al fine di preservare i calciatori della Juve dal primo allenamento con la Nazionale. Aurelio De Laurentiis, in qualità di presidente del Napoli, voleva solo mettere sul chi va là il presidente federale, nulla di più. « Ci sono anche nostri calciatori in nazionale, attenzione, non usiamo disparità di trattamento», avrebbe detto più o meno il patron del club partenopeo al presidente della Figc prima di volare a Los Angeles dove si tratterrà fino alla settimana prossima.
Un avviso, una telefonata cautelativa e anche un modo per far rispettare il Napoli che da poco si è accomodato al tavolo delle grandi. De Laurentiis non aveva gradito quel contatto tra il cittì e l’allenatore della Juve a nove giorni dal faccia a faccia tra le due prime del campionato. E l’aveva ribadito al massimo esponente della Federcalcio. Tutto qui. Tra l’altro il Napoli ha solamente Maggio e De Sanctis nella Nazionale maggiore e Insigne nell’Under 21. Ma il trattamento in azzurro deve essere uguale per tutti e non riservare preferenze nei confronti di chicchessia.
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