Mal di Champions. Non c’è nulla d’oscuro dietro agli altalenanti risultati del Napoli, sconfitto per la terza volta in nove giornate. La classifica ne ha risentito, come era inevitabile, dopo i risultati di ieri. Ma in casa azzurra c’è il timore di un contraccolpo soprattutto psicologico, per la valanga di critiche ricevute da Mazzarri e squadra. Ieri mattina, a Castel Volturno, il tecnico ha fatto il punto con il suo staff, rimandando al mittente tutte le accuse. Nessuno si sente sotto processo, per gli errori (veri e presunti) commessi in Sicilia. «Rifarei di nuovo le stesse mosse», è irremovibile l’allenatore, convinto che il prezzo da pagare all’Europa sia fisiologico. Non certo dovuto a delle scelte sbagliate. Il teorema di Mazzarri è quello della coperta corta. I titolari non possono giocare al top tutte le gare e il turnover in campionato è obbligatorio. A Catania è andata male, sia pure con qualche attenuante. S’è saputo ieri che era stato Dzemaili a chiedere un turno di riposo, spingendo così l’allenatore a puntare su Santana mediano. L’argentino se l’era cavata bene, nelle prove generali a Castel Volturno. Affidarsi a lui non è stato un suicidio, dunque, anche se il campo ha poi bocciato l’esperimento. Agli azzurri è girata malissimo. Fernandez è stato accecato dai riflettori nella azione del gol di Bergessio, che è arrivato proprio mentre il Napoli si preparava a sostituire Mascara. Il cambio dell’attaccante era stato rimandato di qualche minuto, nonostante l’inferiorità numerica, nella speranza di intuire le mosse di Montella, che stava facendo riscaldare la sua panchina. Un’esitazione fatale, certo. Però con una componente di malasorte. L’assoluzione di De Laurentiis è stata infatti totale. «La squadra anche in inferiorità numerica ha fatto lo stesso una bella prova: i miei ragazzi e Mazzarri sono sempre da 10 in pagella», ha voltato pagina il presidente, senza recriminare troppo nemmeno per l’espulsione di Santana. «L’argentino ha fatto quello che poteva, in un ruolo non suo. Si è sentita molto la mancanza di Gargano, putroppo. Ma adesso concentriamoci sulla Champions. A Monaco ci aspetta un avversario fortissimo e noi avremo anche troppi giocatori indisponibili, per squalifiche e infortuni. Andremo in Germania a testa alta, però. Sarà pure il modo per vedere un impianto avveniristico, l’Allianz Arena». La Champions è la dolce condanna della stagione azzurra. Il Napoli, in Europa, si è trovato a fare parte di un girone terribile e dovrà sempre scendere in campo con tutti i suoi titolari, perché i rincalzi rischierebbero una figuraccia. Ecco perchè il turnover si può azzardare solamente in campionato, dove ci sono maggiori possibilità di limitare i danni. L’organico non ha retto al meglio il peso del doppio impegno, complici i tre infortuni che hanno privato Mazzarri delle migliori alternative in ogni reparto: Britos in difesa, Donadel a centrocampo e Pandev in attacco. Ma bisogna guardare avanti e stringere i denti per un’altra settimana, che si annuncia da brividi. Dopodomani c’è il Bayern, domenica sera la Juve al San Paolo. Cavani, Lavezzi e Hamsik hanno voglia di rivincita. È il loro momento.
La Redazione
C.T.
Fonte: Repubblica
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