23:00 De Laurentiis conclude così: “Vinceremo!”
22:55 De Laurentiis: “Se avessi seguito il mio istinto e non mi fossi fatto trascinare dalle voci, a quest’ora mi ritroverei il Crystal Palace. Potevo acquistarlo a 20 milioni di sterline, partendo dalla Serie B inglese. Ora mi ritroverei un club da 150 milioni di sterline. Ci avrei portato i giocatori che a Napoli non giocavano…”
22:50 De Laurentiis invita un tifoso sul palco: ecco la foto
22:43 De Laurentiis: “Siamo passati dal 527° posto alle prime posizioni nel ranking Fifa. Ragazzi come Cavani vengono da situazioni difficili alle spalle. Per quanto riguarda i napoletani ho dovuto cambiare idea. All’inizio volevo tutti napoletani, poi mi sono dovuto ricredere. Solo con Grava ho avuto successo, ed ora è in società. Prima di Quagliarella ho provato a prendere Di Natale, ma mi diceva che la moglie non ne voleva sapere”.
22:38 De Laurentiis: “Il portiere? Domani ci saranno importanti novità. Tre ore fa mi sono stancato ed ho concordato con Benitez di proseguire su un determinato lato”.
22:33 De Laurentiis: “Gonalons? Lo abbiamo sostituito con un giocatore diverso. Abbiamo elementi positivi a centrocampo, adatti al gioco del nostro allenatore. Abbiamo preso un giocatore bravo in difesa, ma anche a centrocampo. Non vogliamo sbagliare sul mercato…”
22:28 De Laurentiis: “Higuain? Sul giocatore c’è il Chelsea e l’Arsenal che vogliono offrire molto. Io devo tenere conto dell’allenatore che in Damiao vede l’attaccante giusto. Dobbiamo fare attenzione a chi comprare. Non siamo l’Udinese, noi siamo il Napoli. Zuniga? Lo voglio bene, ma ha un agente che pensa di essere un genio. Se rimane bene, altrimenti ne prenderemo uno più forte di lui”.
22:24 Arriva il presidente De Laurentiis e prende posto sul palco.
22:23 Behrami: “Mi ricordo che alla prima partitella ho preso due calci e ho deciso che mi dovevo adattare, ho fatto in fretta a farlo. Loro mi dicevano sempre: “Play on”. C’è proprio un approccio diverso, poi quando la gente si agita durante la partita anche l’arbitro si fa condizionare”
22:20 Smith: “I tifosi del Chelsea lo odiavano all’inizio, poi dopo si sono pentiti, si sono arrabbiati, quando è arrivato c’erano dei poster “Rafa via”. Lui ha detto che ciò non l’ha influenzato, che un manager deve sapere andare avanti. Rafa è stato bravo a cambiare l’opinione di tanti, è arrivato terzo in Premier League, ha vinto l’Europa League e ciò dimostra quanto è capace”
22:19 Dossena: “Similitudini Liverpool-Napoli? Benitez ha visto la grande passione che c’è nelle due piazze, così ha sviluppato il paragone”
22:15- Dossena: “In Inghilterra c’è più rispetto dei ruoli: il manager deve fare il manager. Ho dato la disponibilità massima al mister per restare qui, mi sono messo a disposizione che sia un minuto o 36 partite. Vogllo giocarmi le chances, sono andato via perchè un compagno ha fatto un exploit e mi sentivo un leone in gabbia, perciò ho deciso di accettare anche una situazione difficile come quella di Palermo. Se il mister mi vorrà sulla nave per arrivare al porto, io sono pronto”
22:11 Behrami: “In Inghilterra c’è meno pressione, perciò si fanno contratti più lunghi agli allenatori, in Italia è difficile fare dei programmi a lungo termine. Mi ricordo con Zola che a prescindere dal risultato si andava avanti con la stessa mentalità che sta applicando anche al Watford. Sono arrivato a ventotto anni, penso che le ultime due stagioni siano state le migliori, perciò sarebbe deleterio cambiare posizione”
22:09 Smith: “In Serie A il 60% dei giocatori è italiano, in Inghilterra no. Negli anni ’60 c’era chi beveva la birra prima della partita e qualcuno anche durante, non c’era un approccio molto professionale. L’influenza dei giocatori e dei manager stranieri è stata molto importante in Inghilterra, la cosa frustrante è che ciò produce degli scarsi risultati in Nazionale”
22:06 Smith: “Anche in Inghilterra i giocatori si lamentano per la cultura della celebrità della stampa. In Italia c’è più conoscenza della tattica da parte della stampa, me l’ha detto Rafa oggi”
22:04 Behrami: “In due anni a Londra mi è mancata la “pressione” italiana sul calcio, mi ricordo che a Londra cinque minuti prima della partita andavo in tribuna a portare i biglietti alla mia famiglia, nessuno mi fermava. Penso che siamo noi e le società soprattutto ad alimentare la distanza con i tifosi, dovremmo migliorare in tal senso”
22:01 Dossena: “In Inghilterra c’è più rispetto delle regole, il poliziotto è il simbolo della legge. C’è un livello di civiltà molto alto, magari raggiunto anche a caro prezzo. A Napoli mi sono trovato non bene ma benissimo, in Inghilterra ti riconoscevano, capivi che parlavano di te ma non ti fermavano tutti. Per me la foto e l’autografo non sono un problema, capisco che ci sono miei compagni più in vista di me che vorrebbero un po’ più di privacy”
21:59- Smith: “La tragedia del ’99 è stato un discrimine importante in Inghilterra; appena qualcuno fa insulti razzisti o omofobici, viene arrestato e bandito dagli stadi. C’è stata una svolta anche demografica, il calcio è diventato più borghese. Ciò significa che c’è più sicurezza ma l’accesso non è garantito a tutti; si è perso anche un po’ di tifo, non c’è come in Sudamerica un grande spettacolo in tal senso. Sono stato a San Paolo, il tifo produceva una sorta di onda”
21:57 Dossena: “Dobbiamo imparare dagli inglesi e dai tedeschi sulla vendita all’estero, in Italia stiamo facendo il peggio possibile in tal senso. Sui giovani penso che negli ultimi due anni qualcosa sia cambiato. La legge sugli stadi può essere un punto di partenza”
21:51 Behrami: “Sono stato in Inghilterra con Zola, ho vissuto quindi uno scontro tra la mentalità italiana e quella inglese. Abbiamo dovuto trovare un equilibrio tra le due culture, ci sono delle difficoltà: per esempio noi il mercoledì facciamo il doppio allenamento, loro preferivano il giorno libero. I giocatori in Premier League si aprono di più rispetto a ciò che succede in Italia. Ho sentito un’intervista di Lampard che diceva: “Capisco gli stranieri in Premier League, alzano il tasso qualitativo, in Championship invece no. C’è un modello diverso sui giovani, mi ricordo che potevano andare anche due mesi in prestito in Serie B”. Ecco alcune foto del convegno:
21:49 Dossena: “Nel calcio ci sono periodi, in Inghilterra negli anni ’90 c’erano le tragedie, le squalifiche per le violenze e noi vincevamo in Europa, poi tutto è cambiato. La Premier League ha una grande visibilità all’estero, ci sono molti investitori stranieri, solo 9 club sono in mano a presidenti inglesi. Noi abbiamo la storia e la cultura del calcio, abbiamo una “pepita d’oro” per farla scolpire come negli anni ’90”
21:46 Smith: “Il Napoli ha una magia, tutti conoscono Maradona, Careca, Giordano. In Inghilterra il calcio è molto cambiato negli ultimi vent’anni, girano molti soldi grazie ai diritti tv. In Inghilterra c’è molto rispetto per la conoscenza tecnica del calcio in Italia, guardate quanti dirigenti italiani abbiamo. C’è un equilibrio tra club e Nazionale, la Premier League ha squadre molto forti ma la Nazionale non è molto forte. Il calcio italiano ha pagato gli eventi come Calciopoli, il calcioscommesse”
21:44 C’è una sedia vuota sul palco, è quella del presidente Aurelio De Laurentiis. Lombardo: “Non so se verrà il presidente, è impegnato in alcune telefonate molto importanti”
21:42 Si inizia! Il responsabile della comunicazione Nicola Lombardo presenta il dibattito introducendo gli ospiti
21:35 Il teatro Comunale di Dimaro è ormai gremito, si attende solo l’arrivo dei protagonisti del dibattito.
Benvenuti alla diretta testuale di IamNaples.it del forum internazionale sulla tematica “La stampa inglese sul calcio italiano e il Napoli”. Parteciperanno i giocatori Valon Behrami e Andrea Dossena, con un passato in Premier League rispettivamente nel West Ham e nel Liverpool, e il collega del The Times Rory Smith (clicca qui per leggere l’intervista rilasciata in esclusiva ad IamNaples.it), autore del libro di Rafa Benitez.
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