Una settimana in apnea, e ora Aurelio De Laurentiis può finalmente lasciarsi andare. Nulla di speciale, perché il personaggio non è incline alle esagerazioni. Solo un sorriso, ma di quelli che esprimono un sollievo infinito: «È stata una serata nata sotto una buona stella», dice facendo chiaramente riferimento al suo film in uscita proprio oggi. «Sono felice perché è venuto a trovarci Maradona, un tifoso speciale. Gli ho regalato la maglia del Napoli con il numero 10 che non abbiamo mai attribuito a nessuno per rispetto alla sua grandezza nel calcio mondiale. L’accoglienza che gli ha tributato il San Paolo è stata eccezionale», spiega non nascondendo il fatto che, sia pure organizzata in fretta e furia, la visita del Pibe de oro gli ha fatto enorme piacere.
Non smette di sorridere, De Laurentiis. La finale di Coppa Italia, la seconda della sua gestione, non può che essere accolta con grande soddisfazione. «E poi avevo fatto una scommessa con Carlo Verdone, e l’ho vinta». Già, cosa c’è di più bello. De Laurentiis spiega ancora: «La cosa più bella è che i ragazzi hanno dimostrato di essere una squadra vera». La svolta, forse, quando proprio una settimana fa il presidente azzurro si precipitò nello spogliatoio dell’Olimpico per suonare la carica e scuotere i suoi ragazzi. «Quando ci sono scendo spesso negli spogliatoi, perché mi interessa capire le indicazioni di Benitez e per conoscere lo spirito della squadra. I ragazzi lo ascoltano e Benitez è uno spettacolo, una furia. Prima o poi farò un filmatino perché è davvero un grande spettacolo poterlo vedere quando parla. Benitez se la gioca sempre ed è questo l’aspetto più bello del tecnico spagnolo. Poi ha delle grandissime intuizioni». Esalta ancora il suo allenatore, una delizia per Benitez, sentir parlare di lui il suo presidente. «Ha iniziato un’avventura con un nuovo modulo, con tanti giocatori nuovi. Anche gli innesti di gennaio stanno facendo bene. Chapeau a Benitez che capisce i giocatori validi anche in sede di mercato. Non bisogna avere fretta, è una cosa sbagliata. E poi non è vero che chi costa di più è più importante per la squadra. Chi è arrivato sta dimostrando di essersi già ben inserito nell’organico».
Non molla, il patron azzurro, la corsa in campionato. «Giocheremo fino all’ultimo onorando la maglia e venderemo cara la pelle». Sei serate di Coppa, tra Champions e coppetta nazionale, e sei vittorie. Benitez è sempre più uomo di Coppa. «I ragazzi lo ascoltano, è sempre preciso. quest’anno ci toglieremo altre grandi soddisfazioni». Infine mette alle spalle il momento nero. «Crisi superata? Quando c’è la sosta di Natale ricominciare è difficile. Avevamo cinque giocatori infortunati, un po’ tutti erano anche influenzati dal mercato. Se si potesse lavorare senza tutte queste pressioni, si potrebbe fare anche di più in campo». Non sono giustificazioni. Sono semplicemente un modo per tirare le somme e ricominciare la corsa.
Fonte: Il Mattino.
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