Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, si è recato a Palazzo Reale, nell’ambito della manifestazione per celebrare i 130 anni del quotidiano “Il Mattino”:
“Credo che innanzitutto si debba fare un distinguo, nei ruoli istituzionali calcistici ci sono persone che nella loro vita raramente hanno avuto a che fare con il calcio, Gravina con il Castel di Sangro è arrivato in B, poi è caduto in
maniera fallimentare. Questi signori fanno finta di conoscere i problemi, non hanno mai frequentato una società di calcio contemporanea, a loro basta mettere una medaglia istituzionale. C’è una posizione dominante della Uefa che condiziona tutto il calcio italiano, abbiamo avuto a che fare con i politici italiani, quelli con delega allo sport hanno fatto solo disastri. La Vezzali ci sta dando una mano, per quattro anni abbiamo avuto due presidenze alla Lega Serie A che non hanno fatto molto, ora abbiamo Casini che sa intervenire sotto il
profilo legislativo avendo i rapporti giusti. L’Europa? Si mette una medaglia, l’Europa League consuma tante energie, la Conference League è inesistente. Fa tutti questi tornei perché più voti raccattano più sono ineleggibili. Il calcio inglese? Ha fatto dell’industria e dell’impresa il suo punto di forza, la Melandri ha combinato un disastro con la sua legge, siamo andati avanti per tanti anni. Non ci sono più queste persone, ma se non cambiamo rotta avremo sempre gli stessi problemi. Il nostro riferimento è il tifoso che si divide in due tipologie: quello che viene allo stadio e quello che ci vede in tv o su tutti i device. La Thatcher negli anni ’80 ha fatto fuori gli hooligans che neanche ai pub potevano andare a venire. Hanno messo le celle negli stadi. A La Spezia avetr visto cosa è successo, il Ministero dell’Interno per controllare l’Isis ha dovuto fare un accordo con mafia, camorra e ndrangheta. Negli stadi fanno fare di tutto, non hanno la forza d’intervenire. Nel 2014 ho fatto una battaglia per far escludere dagli stadi chi aveva commesso omicidi o compiuto rapine. Questo paese è bellissimo ma non si è mai liberato dalla criminalità organizzata. Abbiamo ancora tutto da recuperare, è un Paese che può fatturare l’ira di Dio. Gravina in tre anni e mezzo non ha fatto nulla, perché il Governo non fa sua la legge della Thatcher? Con quella modalita’, sono pronto a mettere 100 milioni per lo stadio. Io sono stato comunque al gioco, nel 2008 ho fatto un progetto con l’ingegnere che ha fatto il restyling dell’hotel Gallia a Milano. Quando c’era Berlusconi, abbiamo
provato a fare la legge, poi è cambiato
il governo, Nardella l’ha reso inapplicabile. Avevo messo 70 milioni ma De Magistris non mi ha seguito, voleva uno stadio da 55 mila posti nonostante avessimo una media spettatori di 33mila circa. Ogni territorio ha esigenze diverse”.
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