Ed a Città della Scienza, in una mattinata gonfia di speranze e aspettative, De Laurentiis e De Magistris trovano unità d’intenti sulla costruzione del nuovo stadio. «Ma sì, facciamolo insieme. Facciamo qualcosa di concreto per Napoli e il Napoli», dice il presidente, a conclusione del suo accorato intervento. «Siamo pronti a rifare il San Paolo insieme a De Laurentiis. Vogliamo un impianto che non viva solo il mercoledì e la domenica, bensì tutti i giorni. Risorse pubbliche non ce ne sono. Napoli ha bisogno anche di imprenditori che tirino fuori qualcosa per la nostra città, come ha fatto il presidente per la squadra di calcio», replica De Magistriis, impegnandosi coram populi e scatenando l’applauso nella sala conferenze di Città della Scienza. Lo stadio nuovo si farà, quindi. E anche nel giro di qualche anno. Si farà lì dove si trova ora, a Fuorigrotta; con i finanziamenti messi a disposizione dal presidente del Napoli in cambio di una concessione pluriennale; con la partecipazione attiva e fattiva del Comune di Napoli; ristrutturando un settore per volta senza dover interrompere l’attività della squadra; prevedendo all’interno dell’impianto (poco meno di 50mila posti) una clinica dello sport, il museo del Napoli, centri commerciali e ristoranti. De Laurentiis ha più di un progetto già commissionato ad architetti di fama internazionale, tra cui Gundi Windmann, un’eccellenza nel suo campo. Intanto urge adeguare il San Paolo entro fine giugno per ottenere la licenza Uefa. «Abbiamo bisogno di quella licenza per poter disputare la Champions al San Paolo – sottolinea il presidente del Napoli – Al momento abbiamo solo l’autorizzazione per giocare a Palermo. Ma contiamo di farcela, i lavori stanno procedendo. E poi c’è un’altra questione gravissima: manca il certificato di agibilità dello stadio. Potremmo essere costretti a giocare altrove anche in campionato». La rivelazione: «Il Sindaco di Caserta ha proposto di costruire uno stadio nuovo dalle sue parti. Per farlo ci impiego sei mesi, un giorno meno di Cellino, non uno in più. Anche il presidente del Coni, Malagò è dalla nostra parte. Ma io voglio investire a Napoli dove il calcio è l’emblema della napoletanità». L’apertura di De Magistris è totale: «Ora dovremo rinnovare la convenzione che scade nel 2014 e poi dare la possibilità al Napoli di ammortizzare nel corso degli anni le spese sostenute per la ristrutturazione. L’agibilità? E’ un altro problema che va risolto. Faremo di tutto per scongiurare il pericolo che il Napoli giochi altrove. E poi ci attiveremo per chiudere l’accordo per la realizzazione del nuovo San Paolo». Da ieri mattina, Comune e Calcio Napoli hanno sancito un patto per dare slancio all’intera zona di Fuorigrotta e rinvigorire così anche il progetto-De Laurentiis che con uno stadio proprio può lanciare la sfida alle grandi del calcio italiano ed europeo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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