«Sono contento di quello che ho visto in campo». Aurelio De Laurentiis ha riportato questa squadra dopo oltre vent’anni in Champions. L’ha accompagnata a un traguardo prestigioso perché il Napoli ora è ufficialmente fra le prime sedici squadre del continente, molto, molto vicina alle prime otto. L’amarezza inevitabile dopo una sconfitta come quella dello Stamford Bridge è, comunque, mitigata dalla consapevolezza dio aver fatto, da presidente, un gran lavoro, di aver restituito alla città il posto che le spetta per passato e passione nel pianeta del football mondiale. Si sapeva che sarebbe stato difficile, che l’ostacolo da superare era alto, altissimo perché il Chelsea non è l’ultimo arrivato in questo contesto, perché la squadra ha vinto tanto in questi anni e dominato il panorama sia inglese che europeo. De Laurentiis sa bene tutto questo e armato di tali certezze alla fine della partita si è presentato negli spogliatoi: «Ho parlato con i ragazzi e li ho ringraziati per tutto quello che hanno fatto. Hanno fatto una ottima prestazione contro una grande squadra».
FUTURO – Ora il Napoli ha ancora due obiettivi a portata di mano: la Coppa Italia, con la semifinale di ritorno contro il Siena, e il campionato. Da una parte la possibilità di vincere un trofeo, santificando questa seconda vita del club, dall’altro un traguardo che può consentire di giocare ancora in Champions, di mantenere, insomma, il rango che tutti considerano naturale per una società come il Napoli, per una squadra come quella allenata da Mazzarri. Il presidente lo dice chiaro e tondo: «Ora spero di conquistare il terzo posto perché quel piazzamento ci consente di approdare alla Champions League. E a questa manifestazione noi dobbiamo partecipare». Insomma, archiviata questa serata amara, bisogna pensare al futuro, non c’è tempo per piangersi addosso, per recriminare su quel che poteva essere e non è stato; bisogna, invece, guardare avanti e dare continuità a questo ciclo che è cominciato lo scorso anno e ha trovato in questa bella cavalcata in Champions la sua migliore santificazione. Il Napoli vuole crescere: lo dice il presidente, lo dice Mazzarri. E di questa eliminazione bisogna ricordare soprattutto la partita dell’andata, quella in cui il Napoli non solo ha costruito un sogno ma dimostrato di poter giocare alla pari con una tra le più grandi squadre del continente, l’unica tra le formazioni della Premier che è riuscita ad approdare agli ottavi di Champions. Sono cadute formazioni come il Manchester City e il Manchester United, l’altra sera l’Inter; il Napoli se l’è giocata, sino alla fine.
INESPERIENZA – Mazzarri parla di un debito di esperienza che può aver pesato su questa gara e sull’epilogo della storia. Ma De Laurentiis non sembra concordare con il suo allenatore. E anche in questo caso si esprime con grande chiarezza: «La storia dell’inesperienza non esiste, sono soltanto balle. Questi sono soltanto alibi. Io, invece sono contento di quello che i ragazzi hanno fatto in campo». E spiega il motivo di questa soddisfazione: «Il Napoli ha giocato alla pari contro un grande avversario. E forse era destino che dovesse finire così». Certo, rispetto al Chelsea del San Paolo, ieri allo Stamford Bridge si è vista un’altra squadra che ha finito per amplificare le manchevolezze di Villas Boas, la sua decisione di emarginare gli uomini più esperti. Chiude De Laurentiis: «Devo fare i complimenti a Di Matteo che in pochissimo tempo è riuscito a rigenerare i suoi Senatori».
Fonte: Corriere della Sport
La Redazione
A.S.
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