Ecco la lettera che il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha indirizzato al quotidiano partenopeo Il Mattino.
Egregio Direttore,
la Società Sportiva Calcio Napoli, in persona del legale rappresentante pro tempore, il Presidente Aurelio De Laurentiis, nel leggere la rassegna stampa degli ultimi giorni e in particolare del 18 gennaio 2013 del «Mattino» nell’edizione cartacea e on-line, ritiene necessario precisare quanto segue.
Per amore della verità e, soprattutto, per rispetto del lavoro, impegno e dedizione dei dirigenti e collaboratori, nonché a tutela della professionalità del legale di fiducia della SSC Napoli, impegnati in questa delicatissima mission finalizzata all’annullamento della decisione di primo grado della Commissione Disciplinare, le notizie pubblicate sul Vostro quotidiano, anche nella versione on-line, non corrispondono al vero, stravolgendo il reale andamento dei fatti, quanto alla strategia difensiva, ai legali officiati ed alla conduzione dell’udienza dinnanzi alla Corte di giustizia federale. Nel primo dei contributi, a firma “pi.tao.”, apparso anche nell’edizione on-line, è scritto che “De Laurentiis è sceso in campo in prima persona. Ha scritto e consigliato gran parte del ricorso, ha scelto un nuovo avvocato, Virgilio D’Antonio, da affiancare a Mattia Grassani nel collegio difensivo. Ed è proprio D’Antonio ad aver scritto la parte innovativa del ricorso, quella in cui si ribadisce l’illecito che non viene mai neppure progettato. Al limite, appena pensato”. Nel pezzo intitolato “Il professore universitario D’Antonio e l’esperto Grassani” viene riportata la presenza di “quattro rappresentanti del Napoli nell’aula della Corte di giustizia federale. Il presidente De Laurentiis, l’amministratore delegato Chiavelli e i due legali che hanno elaborato il ricorso. All’avvocato Mattia Grassani, bolognese, esperto di diritto sportivo e da tempo consulente del club azzurro, è stato affiancato Virgilio D’Antonio. Da un lato i metodi ‘aggressivi’ di Grassani, che hanno mirato a screditare il ruolo di Gianello; dall’altro, le valutazioni del professore D’Antonio sul comportamento del giocatore, incapace di porre in essere un progetto di combine per l’ultima partita del campionato 2009-2010”.
Anche Francesco De Luca, nel proprio articolo, sottolinea come “efficace” sia stata “la squadra formata da De Laurentiis per affrontare il secondo grado di giudizio, con l’affiancamento del professore D’Antonio all’avvocato Grassani”. Il legale di fiducia della SSC Napoli in sede sportiva, è, ininterrottamente da otto anni a questa parte, l’avvocato Mattia Grassani che, anche in questa difficilissima controversia, ha assistito la società con la competenza e l’abilità che lo contraddistinguono. Nessun altro legale è mai stato officiato dal Presidente per la tutela delle ragioni dell’SSC Napoli nell’ambito del giudizio relativo al caso-Gianello. Alcun altro legale, oltre all’avvocato Grassani, è comparso all’udienza dinnanzi alla Corte di giustizia federale, né è stato coinvolto nella pianificazione dell’arringa difensiva. Risultano errate, pertanto, la ricostruzione offerta dai Vostri giornalisti in merito alla conduzione dell’udienza, così come non è veritiera la notizia della partecipazione alla stessa di quattro, anzichè di tre persone, in rappresentanza della SSC Napoli, che ha accreditato presso il desk della segreteria della Corte di giustizia federale il Cavaliere Aurelio De Laurentiis, il Dottor Andrea Chiavelli e l’Avvocato Mattia Grassani.L’intento di questa lettera della SSC Napoli è ristabilire la verità dei fatti e attribuire i corretti ruoli ai veri, unici, artefici del risultato ottenuto che ha restituito quanto ingiustamente tolto alla SSC Napoli e ai suoi tifosi.
Aurelio De Laurentiis
Presidente SSC Napoli
Fonte: ilmattino.it
La Redazione
L.D.M.
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