L’ASSE. Ad un certo punto, è venuto fuori un asse con lo Swansea: devono essere state le due gare di Europa League della passata stagione o semplicemente una casualità, perché la prima idea del mercato estivo – dopo l’arrivo di Koulibaly – fu Michu, attaccante spagnolo di casa in Galles, l’apriscatole d’una sessione estiva dalla quale è adesso uscito De Guzman, centrocampista di lotta e di governo, corsa fluida, buon calcio, capacità di saper costruire ma anche interdire.
SI PROCEDe. Il tormentato arrivo va ad occupare la casella nella metà campo teoricamente lasciata libera da Behrami, ma in questo caso siamo su caratteristiche completamente diverse e dunque, l’acquisto, serve per dare consistenza numerica ad una struttura tecnica che, essendo impegnata su tre fronti, avrà bisogno di energie fresche ed anche di piedi utili al palleggio inseguito da Benitez. De Guzman ha provato tutto, nella sua vita da mediano: l’ha fatto davanti alla difesa (nel 4-2-3-1 dello Swansea e nel 5-3-2 dell’Olanda), l’ha rifatto andandosi a sistemare tra le linee e, secondo una più ampia rilettura della sua vocazione, potrebbe persino spingersi ad «inventarsi» esterno.
SI ASPETTa. De Guzman si sottoporrà alle visite mediche in mattinata, poi provvederà a firmare il suo contratto quinquennale con il Napoli che l’ha scelto e che l’ha spinto a tirarsi fuori dal mercato e a dire no al Qpr, che s’era spinto oltre con la valutazione: da Castelvolturno partirà un bonifico da sei milioni di euro per avere l’olandese di origini canadesi.
SI SCEGLIE . Il resto, è ormai noto, lo deciderà la partita di ritorno con l’Athletic Bilbao e quindi il tesoretto garantito dalla Champions o gli spiccioli dell’Europa League: il piano-A prevede un investimento massiccio – in termini tecnici – che possa consentire di elevare il livello del Napoli, dunque un mediano che abbia consistenza, esperienza e che sembra non abbia più l’identikit di Mourane Fellaini (27), il quale rischierebbe (adesso più di ieri) di sovrapporsi agli uomini a disposizione; il piano-B, invece, spinge semplicemente ad assicurarsi un uomo comunque funzionale ma (chiaramente) più in linea ai parametri economici definiti da una eventuale eliminazione. Poi, volendo, c’è anche il piano-C, che induce a prendere in considerazione la possibilità di riconfermare Gargano, ch’è richiesto dal Parma, che piace al suo «mentore» e scopritore Pierpaolo Marino, che a Napoli ha comunque offerto cinque anni di sé su livelli sempre agonisticamente rilevanti e che ha le caratteristiche per rappresentare il mediano old style.
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