Tra le immagini che rimarranno maggiormente nella mente dei napoletani all’indomani della vittoria di Luna Rossa Piranha nelle World Series 2012, i festeggiamenti di Pierluigi De Felice con la figlia in braccio. La Cassa armonica per palco e un tripudio festante di tifosi, amici e semplici spettatori che dedicavano il logico tributo all’unico napoletano della spedizione di Coppa America, trimmer, addetto alla regolazione delle vele, di Luna Rossa Piranha. Dopo il successo nell’ultima giornata di gare il catamarano fece un passaggio a pochi metri da via Caracciolo trasformatasi in curva per l’occasione. «Sono i miei concittadini, se lo meritano, ci hanno sempre sostenuto e noi sentivamo di omaggiarli in questo modo» disse in quei giorni. Poi ha fatto da cicerone per la sua città. Chris Draper, il suo timoniere ha potuto gustare la pizza di salvatore alla Riviera, agli altri ha illustrato i luoghi delle colline che insistono sul mare come fosse una cartolina. «Mi hanno riconosciuto tutti» sorrideva parlando della improvvisa popolarità conquistata nei giorni seguenti le World Series. Ora il Golfo di Napoli. Una nuova avventura in preparazione all’America’s cup che sarà in palio a San Francisco in estate.
Dopo tanta Nuova Zelanda si torna in Europa. A che punto è la vostra preparazione?
«Da novembre ad oggi tutto il team ha lavorato duramente alternando allenamenti sull’AC72 con allenamenti specifici nel Match race con gli AC45. Tutto il gruppo è cresciuto molto da quando abbiamo incominciato a navigare insieme 15 mesi fa e la nostra preparazione è a buon punto. Sarà cruciale l’ultimo periodo di allenamento quando arriveremo a San Francisco prima della Louis Vuitton Cup».
A Napoli le World Series dello scorso anno sono rimaste impresse nella memoria di tutti. Ora si aspetta questo nuovo evento. E voi avete avuto modo di parlarne altre volte, di ricordare quelle giornate? Cosa ricorda maggiormente?
«Ogni volta che parliamo di Napoli riemergono bei momenti in tutto il gruppo, dalle planate nella giornata di libeccio forte alle migliaia di persone venute a guardare le regate sotto la pioggia. È stato un evento speciale per tutto il team e vincerlo ha contribuito a lasciare in noi un ricordo indelebile».
Tornerete sugli AC45. Alla luce della preparazione per la Coppa America (sugli AC72) cosa chiederete a questa manifestazione? Amalgama, preparazione atletica, altro.
«Abbiamo utilizzato gli AC45 alternati al 72 fino al mese scorso quindi ci sentiamo preparati per l’evento; gli equipaggi sono cambiati leggermente, la rosa è fondamentalmente la stessa ma i ruoli sono cambiati. Su Piranha abbiamo ”ceduto” a Swordfish Francesco Bruni, il nostro tattico (nda timonerà Swordfish) e avremo come wing trimmer Alister Richardson. Su Swordfish le novità sono costituite appunto dal timoniere Francesco Bruni e dal wing trimmer Xabi Fernandez. Entrambi gli equipaggi sono molto affiatati e preparati atleticamente; entrambi vogliamo vincere».
A parte le dimensioni, che differenza c’è tra l’AC45 e l’AC72?
«La grande differenza è che l’AC72 fa foiling (nda cioè si “alza” sulle derive, come un aliscafo) a differenza dell’AC45 che ha sempre uno scafo in acqua. L’AC72 è quindi in grado di raggiungere velocità molto più elevate, fino a 40 nodi che, in mare, è un’enormità: è una sensazione unica».
Quello che ha lasciato di concreto la Coppa a Napoli è il lungomare completamente libero. Che notizie le arrivano in Nuova Zelanda? Piace o non piace?
«Il lungomare liberato è a mio avviso la cosa più bella che sia successa a Napoli negli ultimi 10 anni; per me è fantastico e anche i miei amici non partenopei lo trovano fantastico. So che la questione è controversa: l’ho seguita a distanza, e sui social network trovo pareri discordanti, prevalentemente riferiti alla mancanza di ordine pubblico o ai problemi di viabilità. Ma penso valga la pena che tutti facciano uno sforzo per contribuire ai progetti che hanno come obiettivo il miglioramento della città e della qualità di vita».
Può parlarmi dei vostri programmi? Quando arriverete a Napoli? Quando comincerete ad allenarvi?
«La nostra base verrà allestita subito dopo Pasqua e prevediamo di iniziare a navigare, salvo imprevisti, il 10 di aprile».
In questo periodo Napoli ha subito due grosse ferite: il crollo del palazzo alla Riviera di Chiaia e l’incendio di Città della Scienza. Cosa ne pensa ?
«Che brutte notizie. Leggere della Città della Scienza sui giornali è stato un dolore enorme, non credevo si potesse arrivare a tanto… Spero che questo atto vergognoso non sia dimenticato e che la Città della Scienza venga ricostruita al più presto. Sono profondamente addolorato anche per le famiglie sfollate, vittime del crollo della facciata dell’edificio alla Riviera di Chiaia; anche in questo caso spero che la loro situazione non venga dimenticata e che possa essere risolta nel minor tempo possibile».
Cosa si augura per la sua città?
«Mi auguro che l’evento sia fantastico e che Napoli possa risolvere in breve tutti i suoi problemi».
Lei è tifoso del Napoli. Ha modo di seguire la corsa della squadra azzurra tra scudetto e assalto alla Champions League?
«Sfortunatamente le partite non riesco a vederle ma seguo i risultati online; la squadra sta facendo un ottimo campionato, sono colpito dall’attaccamento di Cavani alla città e vorrei andare allo stadio il 7 aprile”.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
