Il giornalista e telecronista DAZN Stefano Borghi ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli sul suo canale Youtube.
“La stagione del Napoli è stata veramente assurda. Il campionato è stato buttato via, non dico che poteva vincere lo Scudetto, ma era in bilico anche la lotta per l’Europa tra errori e situazioni al limite dell’inedito. La stagione sembrerebbe da dimenticare, ma ha ancora motivi di vita significativi perché le coppe hanno portato riscontri. Il Napoli è in corsa per la Coppa Italia e deve ancora giocare il ritorno col Barcellona ed a quella data saranno cambiate tante cose. Si va verso un rinnovamento, il lungo ciclo iniziato con Benitez, sublimato da Sarri e gestito con problemi da Ancelotti ha riportato il Napoli ai primi posti nella mappa internazionale ma si sta esaurendo e va ripreso. Rinnovamento però non deve essere ridimensionamento.
Si parte da Gattuso, coraggioso e preparato: non poteva rinunciare alla chiamata, ma era anche la più scottante possibile in una piazza esigente e delusa per gli ultimi mesi ma anche disillusa per le stagioni precedenti in cui ci è andata sempre vicina. ma non sempre per restare eterni bisogna vincere, il Napoli di Sarri è stata la cosa più bella degli ultimi anni nel calcio italiano. Gattuso s’è preparato con le sue idee, dopo un inizio difficile, ha avuto l’umiltà e la credibilità di calarsi nel contesto e fare un passo indietro anche nel gioco abbassando la linea con un vestito più da provinciale, ottenendo risultati e riacceso la fiamma. Non si poteva fare di meglio.
Ora bisogna capire che materiale avrà per sviluppare il suo progetto, non è quello attuale di costruire una provinciale. Ci sono tante situazioni in bilico. Non ha la certezza di avere 5-6 giocatori top come Koulibaly, che al di là dell’annata è uno dei migliori al mondo, Allan il più dinamico e insostituibile, Fabian il più qualitativo che il club vuole blindare, Callejon che è stato un simbolo, Mertens il più grande realizzatore della squadra e poi c’è al la situazione di Milik, che ha avuto ancora problemi fisici ma quando è stato bene s’è vista la sua importanza, è un 9 ultramoderno, moderno, di lavoro e raccordo che calcia anche le punizioni. Questi nomi in bilico fa capire che con la partenza di una parte di questi serviranno grandi idee, oltre che monetizzare, per sostituirli. Poi ci sono 5 buoni giocatori che sono arrivati: Demme e Lobotka, funzionali al calcio di Gattuso, che non c’erano in rosa, poi Politano un esterno affidabile per l’Italia con la sua elettricità, Petagna giovane con margini di miglioramento che ha già trascinato la Spal in questi anni, ma attaccanti non paragonabili ai 3 in bilico. Così come in difesa: Rrahmani l’ho presentato dall’estate con ottime referenze, ha fatto una stagione eccezionale ma parliamo di Koulibaly. In porta poi bisogna delinare delle gerarchie: Gattuso ha più fiducia in Ospina, un profilo internazionale, mentre Meret è visto come un giovane che deve migliorare ma non può essere un’alternativa.”
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