AVELLINO – Il primo gol non si scorda mai, figurarsi se arriva il giorno dell’esordio in serie B e coincide, peraltro, con la prima vittoria ottenuta nel nuovo campionato con la maglia dell’Avellino. Squadra in cui Davide Zappacosta ha vissuto la straordinaria annata della promozione, realizzando in Prima Divisione una delle sue rare reti, la prima e unica rifilata all’Andria. «Mi sembra di vivere un sogno, invece è tutto vero e soprattutto devo stare ben sveglio per prepararmi subito al prossimo incontro», dice Davide Zappacosta, 21 anni, originario di Sora, cittadina alla quale si sente molto legato e dove ha iniziato a tirare i primi calci a un pallone. «Segno poco e avrei tante dediche da fare, dalla mia famiglia agli amici, all’Avellino come società e tecnici ma soprattutto ai tifosi», racconta l’esterno destro nato come difensore che Rastelli ha fatto giocare sulla linea dei centrocampisti spesso in posizione più avanzata. «E’ stato così che mi sono fatto trovare nella posizione di attaccante aggiunto con la possibilità di sfruttare il pallone ricevuto da Galabinov», spiega rivivendo l’attimo in cui con un gran tiro di collo destro ha spedito il pallone in rete a fil di palo. Una rete alla Cafu. «Confidavo in una vittoria all’esordio, mai avrei immaginato di contribuire a ottenerla con un mio gol. Devo molto a Rastelli». Il difensore sorano che ha iniziato in 2ª Divisione con l’Isola Liri prima di essere adocchiato dall’Atalanta, è nel giro della B Italia. Ha prolungato di altre due stagioni il suo contratto con l’Avellino che è riuscito a rinnovare la comproprietà con la società bergamasca grazie agli ottimi rapporti col dg Pierpaolo Marino.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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