Tra i quattro migliori difensori centrali d’Italia c’è stabilmente lui, ormai da anni. Davide Astori è tra i più forti, i più affidabili. E infatti Prandelli lo tiene in grande considerazione: oltre ai tre del blocco juventino (Chiellini, Barzagli e Bonucci) c’è lui in piena corsa per i mondiali in Brasile. In Confederations Cup ha giocato titolare contro l’Uruguay e nel pomeriggio in cui il Matador segnò una doppietta a Buffon, la prima marcatura fu proprio di Astori. Centrale di sinistra, elegante, sicuro, praticamente perfetto nella difesa a quattro. Sei anni di Cagliari fece benissimo con Max Allegri in panchina, l’allenatore toscano lo voleva con sè al Milan. Da anni si parla di lui in una grande squadra, il Napoli lo rincorre da tempo. Ora è pronto, maturo per il grande salto. Perfetto sul centro sinistra, rapidità e tempi di chiusura nella difesa a quattro, Astori va sempre a saltare sui calci d’angolo d’attacco, anche se di gol ne ha segnati soltanto tre nei sei anni di Sardegna. L’anno scorso perse con il Cagliari a Napoli: 3-2. Fu una vera battaglia, il presidente De Laurentiis dedicò la vittoria in un tweet a lui e Nainggolan al presidente Cellino. Tra l’altro uno dei tre gol azzurri fu proprio per un’autorete di Astori. La salvezza tranquilla con il Cagliari, poi la convocazione di Prandelli, il terzo posto in Brasile dopo la vittoria ai rigori sull’Uruguay. «Quando tornerò dalle vacanze parlerò prima con il Na…, con il Cagliari e poi valuteremo», disse al termine della Confederations Cup. Maglia numero tredici, testa alta, grande continuità di rendimento. S’infortunò in un Cagliari-Napoli al Sant’Elia, dopo uno scontro di gioco con Lavezzi, restò tre mesi fuori per una frattura al perone. Centrotrenta presenze in maglia rossoblù, un punto di forza del Cagliari che in questi sei anni di serie A si è sempre salvato senza grandi sofferenze ed è andato anche oltre. Difensore mancino, il sinistro piede naturale, usa bene anche il destro ed è soprattutto affidabile di testa. Difensore completo e moderno, la forza sta nel limitare al massimo il numero di errori. Una grande squadra, la lotta per il vertice e la Champions League dopo gli anni di Sardegna e la salvezza. Un cambio di orizzonte, la svolta della carriera, la grande occasione della vita: il Napoli a 26 anni, cioè nel momento decisivo della carriera. Ora Benitez, l’allenatore che potrà garantirgli l’ulteriore salto di qualità. La difesa a quattro, punto fermo delle idee del tecnico spagnolo, il sistema di gioco che Astori che conosce meglio di ogni altro. Da Allegri a Ballardini ha giocato sempre così, da centrale sinistro: si giocherà il posto con Britos, visto che Gamberini dovrebbe andare via. Il Napoli, la corsa scudetto, la Champions League: la grande volata che porta ai mondiali in Brasile.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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