La Procura di Firenze ha chiuso il secondo fascicolo di indagini sulla morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato morto il 4 marzo del 2018 in una camera d’albergo di Udine dove era in ritiro con la squadra alla vigilia della partita contro la squadra friulana. In questo filone di indagini contro tre indagati è stato ipotizzato il reato di falso materiale per la presunta falsificazione di un referto medico che accertava un esame cardiologico «fantasma», lo strain, sul calciatore.
Per il pm Antonino Nastasi, infatti, quell’esame non sarebbe mai stato effettuato e il referto che falsamente lo certificava sarebbe stato redatto successivamente. Gli avvisi di conclusione indagini sono stati notificati al professor Giorgio Galanti, al tempo direttore sanitario della Medicina dello Sport dell’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Pietro Amedeo Modesti, che gli è succeduto nell’incarico, e il medico dello sport Loira Toncelli.
Secondo la Procura fiorentina quest’ultima indagata, collaboratrice di Galanti, avrebbe falsificato materialmente il certificato relativo a un esame medico per osservare e approfondire le risposte del muscolo cardiaco di Astori. Toncelli ha sempre negato ogni addebito e anche il professor Galanti ha negato la circostanza di aver redatto o dato incarico di redarre un falso. Galanti è già stato rinviato a giudizio per la morte di Astori (è accusato di omicidio colposo) ed è in corso il processo con rito abbreviato.
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