Il giorno è arrivato. Il Ministro dell’interno Angelino Alfano porterà al Consiglio dei ministri per l’approvazione, le disposizioni urgenti in materia di contrasto alla violenza in occasione di manifestazione sportive.
Erano attese dallo scorso mese di luglio, il Governo ha avuto (e continua ad avere, per la verità) una serie di urgenze e di priorità che hanno portato a far slittare il confronto e la determinazione in Consiglio.
La data di oggi è veramente quella di confine per consentire che la stagione parta con queste misure che erano state annunciate dalla fine dei lavori della task force nello scorso aprile. Erano attesissime e oggi approdano alla verifica e al confronto. Un passo, almeno: rispetto all’immoblismo dei club sul tema.
Nuova prospettiva. E’ stato un lavoro di squadra, tra Servizio Ordine Pubblico, Osservatorio, Cnims, Ucigos, ovviamente la task force coordinata dal prefetto Panico in costante contatto con il capo della Polizia, Pansa. Tutti hanno dato il loro contributo di esperienza e conoscenza delle diverse emergenze.
Sotto i riflettori di queste nuove determinazioni, c’è stato sin dall’inizio il daspo, misura che necessitava, per i tecnici dell’ordine e della sicurezza pubblica, di essere implementata e perfezionata.
E proprio il daspo sarà ampliato territorialmente fuori dallo stadio, per delitti contro l’ordine pubblico, violenze, minacce, danneggiamenti. In caso di partecipazione singola e anche di gruppo (ecco un’altra novità), anche all’estero (e un’altra ancora), a episodi di violenza e intimidazione. Non solo: sarà previsto anche per soggetti condannati o denunciati per divieto di introduzione ed esposizione di striscioni o scritte e immagini incitanti alla violenza o con ingiurie e minacce.
Nel caso di daspo di gruppo la durata non potrà essere inferiore a tre anni. Nei confronti della persona già daspata il nuovo divieto potrà arrivare fino a otto anni (partendo da un minimo di cinque).
Chi viola più di una volta il regolamento d’uso dello stadio vedrà il daspo inasprirsi dai “tre mesi ai due anni” alla nuova proposta “da un anno a tre anni”.
Una rivoluzione concettuale e pratica che, con il daspo di gruppo colpirà il branco, e con quello internazionale cercherà di spezzare i legami trasversali con certi gruppi all’estero.
Nelle nuove misure sono previste anche forme di sorveglianza speciale o riabilitative.
Razzismo e SUPER poteri. Il reato di istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa dovrebbe prevedere, secondo le nuove misure, l’arresto in flagranza differita.
C’è anche un aspetto specifico che riguarderà i poteri del ministro dell’interno che potrà disporre il divieto di apertura del settore ospiti degli impianti sportivi, per una durata non superiore a due anni, e il divieto di vendita dei tagliandi ai tifosi ospiti, residenti nella provincia della squadra avversaria.
ALTRI REATI. Un occhio particolare anche al reato di frode sportiva con un inasprimento quando questi reati influiscono sulle scommesse regolari: di base sarà prevista la reclusione da due a sei anni (con multa).
Nessuna agevolazione, né rapporti commerciali verso chi è stato condannato per contraffazione o vendita di prodotti contraffatti.
Una serie di agevolazioni tenderanno a semplificare le procedure amministrative per garantire standard di sicurezza più elevati negli stadi.
Fonte: Corriere dello Sport
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