In un classico pomeriggio di inizio estate a Napoli, la redazione di IamNaples.it ha incontrato e intervistato il famoso vignettista Danilo Pergamo. Ecco le sue dichiarazioni:
Ci puoi dire quando hai iniziato a coltivare la tua passione che poi si è trasformata nel tuo lavoro?
”Ho sempre disegnato. In realtà, ho cominciato scrivendo e lavorando molto con i fotomontaggi per trasmettere in maniera celere il mio pensiero agli altri e visto che mi copiavano tutti ho iniziato a fare vignette. Ho studiato design e comunicazione e quindi il mio percorso è stato piuttosto naturale”.
Hai riscontrato successo nel tuo ambito, ma quanto è dura per un giovane napoletano eccellere nella propria città?
”Il successo arriva tutto molto spontaneamente. Ognuno deve seguire la sua naturale inclinazione perché poi se fai tutto con passione i risultati arrivano. A volte disegno vignette appena finisce la partita e quindi non riesco neanche ad uscire la sera, ma lo faccio con piacere”.
Qual è stato il complimento che ti ha emozionato di più? Quando hai capito che le cose stavano cambiando?
”Il cambiamento l’ho notato quando la gente iniziava veramente a interessarsi a quello che facevo e mi chiedeva cosa pensassi di un determinato argomento. Ad esempio, dopo la vignetta del Salisburgo tantissime persone aspettavano la mia risposta e sentii un po’ di pressione. Il complimento più bello è quando i protagonisti delle vignette iniziano a seguire i miei lavori come hanno fatto Mertens e Allan. Il fatto che Mertens si sia rivisto nella mia vignetta come uno scugnizzo tra i vicoli di Napoli è stato molto importante per me”.
Tutti parlano di Sarri alla Juve, tu che ne pensi? Lo consideri realmente un tradimento?
”Sembra che ormai sia tutto fatto e io la vedrei come una sorta di tradimento. Capisco che è un professionista e che dopo la vittoria dell’Europa League il passo successivo è lottare per la Champions, ma farlo alla Juve dopo tante cose dette e tanti gesti fatti è un po’ fuori luogo; Sarri così non conquista il palazzo, ma entra per la porta principale e andrebbe contro tutto quello che ha rappresentato sotto l’ombra del Vesuvio”.
Altro tormentone di questi giorni è la trattativa per James Rodriguez, sei tra quelli che vedono l’acquisto del colombiano come una grande crack del mercato o hai anche te qualche dubbio?
”Ne sarei entusiasta su tutti i punti di vista. Sto leggendo molte critiche di tanti addetti ai lavori, però, Ancelotti è il mister con il quale Rodriguez ha giocato al meglio delle sue possibilità e prendere certi giocatori importanti che hanno tanto trascorso internazionale alle spalle(come quando giunsero a Napoli i vari Higuain, Reina e Albiol) porta sempre un qualcosa in più”.
Mario Rui e Hysaj dovrebbero lasciare Napoli secondo quanto annuncia anche il suo procuratore, sono state le vittime preferite delle tue vignette di quest’anno?
”Con alcuni giocatori a volte si esagera, soprattutto per quanto riguarda Mario Rui non valuto così negativamente la sua esperienza con la maglia del Napoli anche se è stato molto criticato. E’ normale che in ottica di crescita abbia bisogno di un profilo più alto. I calciatori percepiscono quello che si dice su di loro e ci sta che a volte vogliano cambiare aria”.
Come valuti la stagione del primo Napoli di Ancelotti?
” A me è piaciuto, gli do come voto tra il sei e mezzo e il sette perché si sapeva che questa era una stagione dedicata alla verifica del valore della rosa. La prima parte dell’annata è stata molto soddisfacente, a settembre cambierà molto la squadra perché ho visto tanti calciatori che hanno realmente staccato la spina e che forse sapevano già di andare via”.
Quale vignetta sogni di disegnare e qual è stata quella che ti ha fatto più male realizzarla?
”Quella che sogno di fare la sanno tutti e rispecchia il sogno di ogni tifoso napoletano. La vignetta che mi ha più fatto male disegnare è stata quella sull’addio di Sarri per via del modo in cui il mister è andato via perché con lui abbiamo toccato realmente con le dita il sogno scudetto”.
Cosa pensi del rapporto di amore-odio tra Insigne e i tifosi azzurri?
”Ho l’idea che Insigne da napoletano paghi molto la sua napoletanità. E’ il primo ad essere bersagliato e a lungo andare è una situazione che fa vivere male la propria esperienza a Napoli. Se lui e Mertens dovessero giocare una partita storta, sappiamo benissimo il pubblico con chi se la prenderebbe. Insigne non hai mai palesato la sua gioia di stare a Napoli come fa Mertens e i tifosi lo percepiscono come una sorta di freddezza verso l’ambiente”.
A CURA DI WILLIAM SCUOTTO
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