Daniele Portanova ha giocato in passato nel Napoli. E contro il Napoli tornerà in gruppo dopo aver scontato la squalifica di quattro mesi per omessa denuncia. Il capitano del Bologna non vede l’ora di ripartire da quella che chiama la sua «nuova carriera». «Non penso di aver fatto sbagli. Ho pagato a caro prezzo un incontro. E comunque ho pagato. E come ho già detto nelle sedi opportune penso che non ci fossero i presupposti per denunciare niente. C’è da buttarsi alle spalle un periodo brutto che non sarà cancellato: vivere un’esperienza del genere da innocente è peggio che viverla da colpevole, ma si va avanti. Cerco di prendere i lati positivi, ho una carica impressionate. Mi sento vicino anche ad Antonio Conte, lo conosco e dal primo momento non ho creduto a nulla. Anche lui ha pagato e ora sono contento per lui».
Domenica c’è il Napoli: gli azzurri possono vincere lo scudetto?
«Sì. Di sicuro lotterà fino alla fine del campionato e se la Juventus sul campo ha qualcosa in più, il Napoli invece ha qualcosa in più sugli spalti del San Paolo».
Le toccherà guardare da vicino Cavani, che compito l’attende?
«Ci vorrà la massima attenzione, stiamo parlando di uno dei centravanti migliori in circolazione, per fisicità, tecnica e senso del gol».
Oltre Cavani chi teme di più del Napoli?
«L’organizzazione di gioco e il carisma di Mazzarri».
L’anno scorso sovvertiste il pronostico e fermaste a Bologna il Napoli nella corsa Champions: possibile ripetere l’impresa al San Paolo?
«Il ricordo dell’anno scorso è ancora ben presente. Il San Paolo è un campo difficile in un clima molto difficile, ma garantisco che noi andremo a Napoli per fare la partita e portare punti a casa».
Le piace il gioco di Mazzarri, quali armi può avere il Bologna per contrastarlo?
«Assolutamente sì. Noi dovremo dare il cento per cento con la massima concentrazione per tutta la durata della gara. D’altra parte speriamo anche di trovare un Napoli non nella sua giornata migliore».
Le sue sensazioni alla vigilia di questa sfida?
«Finalmente si ricomincia. Sono emozionato come fosse il primo giorno, come all’esordio fra i professionisti. Ho una voglia matta di giocare, ho addosso una carica impressionante. Dalla situazione capitata prendo solo i lati positivi: ho avuto certezze, ho valorizzato la famiglia, gli amici veri, le persone che mi sono state vicine».
Ha seguito sempre la squadra?
«Ho seguito la squadra ogni giorno, ogni domenica: il Bologna fin qui ha fatto cose belle e meno belle, ma come prestazioni siamo in crescendo in modo importante. La maglia rossoblu mi è mancata tantissimo e a me ora interessa solo combattere per questa maglia che ho sempre desiderato. Fin qui mi sono allenato sempre, mi sento bene e mi auguro di avere già il ritmo partita nelle gambe, ma se dovessi essere un po’ più indietro in questo senso rispetto ai miei compagni cercherò di compensare con la rabbia, la voglia e l’esperienza».
Roberto Ventre per “Il Mattino”
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