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Daniele De Santis, alias “Gastone”: “Non ho sparato ma non ricordo cosa è successo”

Alla fine l’interrogatorio di Daniele De Santis c’è stato. Lo avevano messo in dubbio solo le sue precarie condizioni di salute. Per circa un’ora a Regina Coeli il gip Giacomo Ebner ha interrogato l’ex ultrà della Roma e Alfonso Esposito, un altro dei feriti di sabato sera. De Santis ha detto: «Non ho sparato io ma non sono nelle condizioni fisiche di poter ricordare cosa è accaduto» . Oltre a Ciro Esposito, il quale continua a versare in gravissime condizioni al Gemelli, erano rimasti feriti anche Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti: per questi ultimi due confermato l’arresto per rissa, ma con obbligo di firma, mentre De Santis (tentato omicidio) resta in carcere. Arresto revocato, invece, per Ciro Esposito, constatate le condizioni di salute: anche il provvedimento del piantonamento, che tanto aveva fatto discutere, è stato annullato. I legali del ragazzo hanno ribadito come lui sia rimasto solo coinvolto sfortunatamente in una vicenda che nel suo caso si è trasformata in un dramma: Ciro è descritto da tutti come un tifoso passionale e basta. Alfonso Esposito, ferito da un proiettile al dito di una mano, ha spiegato al magistrato di «non aver visto chi ha sparato. Ho sentito lo scoppio di alcune bombe carta e di fumogeni e mi sono avvicinato a quel luogo da dove provenivano, ma sono stato subito ferito» . Il tifoso del Napoli ha parlato di una siepe da cui sarebbero partiti i colpi.

L’arma. I tre tifosi del Napoli erano arrivati a Roma a bordo di tre auto con altri sei amici. Gli inquirenti vogliono identificare questi ultimi, ritenuti appartenenti al gruppo che ha aggredito l’ex ultrà romanista. Secondo quanto ricostruito dai pm Albamonte e Di Maio, i nove partenopei, dopo aver parcheggiato sulla carreggiata opposta a quella dove si trova il Ciak Village, si sarebbero lanciati in direzione di De Santis insieme con altri tifosi provenienti da un’altra zona. Nel vicolo in cui De Santis si era messo in fuga sono partiti quattro colpi di pistola andati a segno. Qualcuno ha parlato di tre presunti complici dell’ex ultrà della Roma che, casco in testa, sarebbero fuggiti in un’altra direzione. Anche se nella sua audizione alla Camera il ministro Alfano ha negato il coinvolgimento di altri (almeno al momento). Così come, altra vicenda centrale, il questore Mazza ha chiarito per spazzare il campo da illazioni come sia «stata ritrovata una sola pistola e a quanto ci risulta è l’unica arma con cui sono stati esplosi i colpi» . La Scientifica continua i rilievi ed entro 48 ore potrebbe dare nuovi elementi.

Boreale. L’assessore allo Sport del Comune di Roma, Luca Pancalli commentando la situazione degli impianti dove vive e lavora come custode “Gastone” De Santis ha detto: «Lo sgombero dell’area in cui sorge il circolo Boreale andrà effettuato entro la prima decade di giugno. Aspettiamo l’avvio delle opere di demolizione e quindi dello sgombero da parte del Municipio. Si stima che il rientro in possesso dei terreni da parte dei legittimi proprietari possa avvenire entro la prima decade di giugno, fatto salvo l’esito positivo di tutti gli accertamenti burocratici richiesti» .

fonte: Corriere dello Sport

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