Il giornalista Tony Damascelli, attraverso le colonne di Tuttosport, attacca duramente il sistema arbitrale. Ecco un estratto del suo articolo:
“Nicchi, capo del settore arbitrale, ha detto che il problema sta nelle regole, come se non sapesse che a decidere e scrivere le stesse siano istituzioni nelle quali figurano colleghi suoi e anche italiani. Perché, una volta per tutte, è doveroso dire e denunciare come gli arbitri si siano impossessati del gioco, fingendo di esserne vittime. Sono diventati protagonisti, attori, fanno spettacolo, si riuniscono, prima del fischio e stringono, con le mani unite, un patto per significare la loro unità. Poi, incomincia la partita, ed ecco che gli assistenti di linea figurano come bidelli, non osano più alzare la bandierina, aspettano di ricevere l’ordine dal capo, la loro presenza diventa marginale e mediocre. L’arbitro centrale è ormai un esecutore di quello che gli viene suggerito, via auricolare, dall’uomo Var che, a sua volta, non si assume mai la responsabilità totale, come se, invece di arbitro, si trattasse di passante anonimo e non giudice ad hoc. L’epilogo porta alla consultazione del monitor come un videoporno, secondi, minuti, incertezze, perplessità, fischi, insulti. Che calcio è questo, dunque? Quello di sempre però nelle mani di giudici spesso incapaci e paurosi, di calciatori e allenatori ignoranti del codice, di giornalisti faziosi onanisti del tweet. Non c’è soluzione. Indietro non si può andare. Ma avanti c’è la nebbia, c’è il nulla in divisa e fischietto. Domani si rigioca. Domani come ieri. Come sempre
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