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Dalle telecronache faziose alle azioni scomparse, solita sudditanza editoriale!

E meno male che si era parlato del solito vittimismo napoletano...

Quando nei giorni scorsi da Napoli si era sollevata una nube di malumore per la designazione arbitrale, che vedeva l’arbitro Rocchi giudice dell’importantissima sfida tra Milan e Napoli, lì nel profondo Nord, erano prontamente partite le risposte piccate e seccate. “Inutili malumori”, “solito vittimismo”: queste le risposte a chi aveva palesemente evidenziato una netta discrepanza di giudizio nei precedenti incontri tra le compagini, arbitrate dal fischietto toscano. Peccato che lo show peggiore sia andato in onda ieri sera e a farne le spese siano stati gli abbonati Sky. Molti tifosi hanno evidenziato come i telecronisti Caressa – Bergomi piuttosto che commentare la partita in maniera neutrale, facessero pendere il pesetto bilanciere dalla parte rossonera. E così il fallo di mano di Flamini non è fallo, ma diventa “chiaramente involontario”, l’entrata killer dello stesso francese su Zuniga non scompone minimamente l’affiatato tandem che continua il suo campanilismo mascherato (male!). Premesso che la telecronaca faziosa sia un opzione di Mediaset Premium, sorge spontaneo domandarsi – Quando cresceremo? Spiego: quando si compirà quel salto di qualità che potrebbe rilanciare la credibilità del calcio italiano? Il problema è generale; alla mancanza di basi e strutture che dovrebbero avviare un lento e dispendioso, ma necessario, restyling del calcio italiano, si avverte l’esigenza di avviare una revisione delle linee editoriali. Lo snodo è qui e finchè il video di legaseriea.it, taglierà dal proprio montaggio l’azione incriminata del colpo di mani di Flamini, si resterà al palo. Già, non sono più critiche locali ed internaute, ma è proprio il sito della Lega di A, a “compromettere” l’originalità stessa del servizio. Ma perchè? Quanto costerebbe ammettere per una volta l’errore umano? Errare è umano, tuttavia appare che gli episodi debbano avere come vittime solo i più forti e prendere le parti dei più deboli è da evitare. Così fosse allora ditelo apertamente: è inammissibile che a reperire immagini, dichiarazioni e video debbano essere i tanti vituperati “colleghi dei siti”; successe lo scorso anno col pugno di Ibra ad Aronica, si è ripetuto ieri col colpo di mano del francese prontamente censurato. L’arte di arrangiarsi è una caratteristica Made in Sud, nata a Napoli. Il ventre partenopeo antropologicamente è predisposto a trovare rimedi e soluzioni a problematiche stantie e consolidate: il passo ulteriore da compiere è trovare nuove strade, evitando di affidare le proprie croci ai Masaniello locali. Il prossimo passo da compiere dell’intero settore editoriale, sarebbe di credere nelle nuove realtà, evitando di percorrere i soliti e vecchi percorsi. Sottomissione alla realtà dei fatti e non dei signori.

Francesco Gambardella
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