NAPOLI – Più che seguito, andrebbe… inseguito. Per quel taglio di capelli alla samurai, una acconciatura indecente con una sola motivazione accettabile. E lui pare ce l’abbia: un rito di iniziazione. Nonnismo”da spogliatoio più che nepotismo. Che pure poteva esserci. Giovanni Simeone, figlio del Cholo e perciò detto Cholito, ha dovuto pagare pegno. E’ così che si fa al River Plate quando entri in prima squadra: ti “tagliano”. Capigliatura discutibile, talento evidentemente in crescita. Attaccante, classe ’95, nazionale giovanile e qualche gol nei piedi. Il calcio lo osserva. E il Napoli uno sguardo in Argentina lo butta sempre. Per lui e tutti i talenti di nuova generazione. La qualità, da quelle parti, è di razza. Il carattere, tosto. L’adattabilità, testata. E poi lui, Giovanni, figlio di Diego allenatore dell’Atletico, la «garra» ce l’ha nel DNA. In Spagna giurano piaccia a Napoli e Lazio. Il mercato, del resto, laggiù, ha le sue dinamiche. Primi gol, titoloni sui giornali e scatta l’asta. E il Napoli, per i media, c’è sempre. Ha appeal e tira. Ma poi fa le sue scelte… Il giovane (forse) si farà. Per ora, da Twitter, sembra avere i modelli giusti. Vincenti. Il papà, Micheal Jordan e Rocky Balboa. Quel taglio di capelli è infatti un pugno al buon gusto.
Fonte: Corriere dello Sport
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