Uno stadio da rifare. Da riprogettare in termini di sicurezza e agibilità. Sono molti i punti deboli dello stadio San Paolo di Fuorigrotta, e di questo ne sono convinti innanzitutto il sindaco Luigi de Magistriis e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi gli episodi che dimostrano come sul versante della sicurezza l’impianto di Fuorigrotta dimostri ancora troppe falle. Sia chiaro: gli sforzi compiuti dalle forze dell’ordine – polizia, carabinieri e finanzieri – in occasione delle partite casalinghe del Napoli sono sempre massimi ed encomiabili. Purtroppo quel che manca è il senso civico e il rispetto della legge da parte di una minoranza di pseudo-tifosi. Teppisti, quando non addirittura criminali che girano con la pistola nella cintola dei pantaloni. Un fatto è certo: al San Paolo, in questi ultimi anni, si sono verificati molti episodi inquietanti.I varchi «segreti». Corridoi bui e angusti, accessi un murati e puntualmente perforati, cancelli di ferro divelti: sono i varchi più volte utilizzati dalle frange estreme del tifo ultrà per far entrare nello stadio materiali vietati come mazze, bombe carta e altri strumenti atti ad offendere. Fortunatamente negli ultimi tempi, a quanto pare, il fenomeno sembra essersi ridimensionato. La tecnica collaudata dai teppisti prevede che tali materiali vengano introdotti 12-24 ore prima dell’incontro di calcio.La santabarbara. Nel 2009 fece scalpore l’arresto da parte della Digos di uno dei custodi del San Paolo. In casa, proprio all’interno dell’impianto sportivo, l’uomo custodiva (per conto di alcuni teppisti ultrà) una vera e propria santabarbara: razzi tipo Fma 3000 e bombette Lily Magnolia, ma soprattutto i micidiali Dragon Boom e i «Cobra», candelotti dalla capacità esplosiva devastante. Fuochi fuorilegge. Gli stessi usati in occasione della partita Napoli-Frosinone del 2 dicembre 2006, durante la quale un gruppo di appartenenti alla sigla Ultrà 72 fecero esplodere sette bombe carta che determinarono poi la squalifica del San Paolo. Gli steward. È l’ultimo atto dell’inchiesta della procura di Napoli, quella sulla presunta truffa messa in piedi da una decina di addetti agli ingressi i quali – secondo l’accusa – in cambio di denaro consentono l’ingresso a chi non è provvisto di biglietto. Vari i trucchi utilizzati: dalle «parole d’ordine» che cambiano di domenica in domenica al sistema del «doppio ingresso»: si vidima un biglietto valido ma al passaggio del tornello si fa in modo di far passare non una ma due persone.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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