Cerca
Close this search box.

Dalla Svizzera, “Valon Behrami: la metamorfosi del Giamburrasca”

Il portale elvetico Nzz.ch dedica un bell’articolo al centrocampista azzurro e della nazionale svizzera Valon Behrami, analizzandone la metamorfosi da irruento a uomo tranquillo e posato, in campo e fuori. Eccolo, in traduzione, per IamNaples.it:

Aveva la fama di solitario e di un Giamburrasca inefficiente. Ora, invece Valon Behrami ha cambiato non solo modo di giocare ma anche atteggiamento e questo gli vale molto in termini di buone speranze, alla vigilia della gara di qualificazione per Brasile 2014 in Slovenia.

La pettinatura, però, è sempre quella, minacciosa, proprio come la cresta di un gallo pronto al combattimento. Valon Behrami prende la rincorsa. Durante una partitella d’allenamento dei  rossocrociati ecco che si mette in evidenza senza palla, è scattante in ogni duello. Insomma, una classica azione alla Behrami. Di positivo ha che non lascia nulla di intentato. Di negativo ha che a volte la sua verve lo porta a sfociare in una certa trascuratezza. Ma non fa nulla, non segue lo scontro, né il fallo, Behrami frena e si limita solo a coprire lo spazio.

Non era mica così un anno e mezzo fa. Nella gara di qualificazione per gli Europei contro la Bulgaria ecco che al 15’ Behrami serve una palla troppo lunga, poi vuole rimediare all’errore, ma la sua sforbiciata temeraria finisce con un fallo ed un infortunio. “Adesso sono cresciuto” – ci dice ora. Il suo gioco si è fatto più riflessivo, adesso valuta su quali palloni può arrivare. Altrimenti sa attendere. “Così ottengo risultati migliori”.

Behrami non parla solo del risultato finale della sua evoluzione, ci spiega anche quale è stato il percorso. La sua metamorfosi è iniziata nel 2009, quando si infortunò pesantemente al ginocchio, perdendo la capacità di correre fino alla linea di fondo e poi crossare. “Ho scoperto una nuova qualità in cambio.” Dunque la vecchia ala di Lugano, Genoa, Verona e Lazio è diventato un centrocampista difensivo.

Ed ha dovuto imparare a muoversi con più intelligenza. Quando poi si trasferì alla Fiorentina era schierato solo ed esclusivamente davanti alla difesa. E la cosa non gli dispiaceva affatto. “Adesso il mio ruolo è a centrocampo”. A partire da questa estate eccolo a Napoli accanto ai connazionale e compagni nei rossocrociati Inler e Dzemaili a contendersi due dei tre posti a centrocampo. Nelle prime due gare di campionato Behrami è stato schierato nell’undici iniziale. Ed il vecchio calciatore un po’ ruvido adesso seduce i partenopei con la sua precisione millimetrica.

La trasformazione di Behrami non ha a che fare solo con la posizione in campo. È qualcosa che è scattato anche nella testa. Di aiuti non ne ha avuti, ma gli hanno giovato delle letture sul tema. “Adesso so cosa voglio: fare le mie cose con facilità”.

E tutto fa presagire che Behrami scenderà in campo dall’inizio, al fianco di Inler, anche nel match contro la Slovenia, proprio com’era successo contro la Croazia. Ed il ct svizzero Ottmar Hitzfeld è rimasto particolarmente impressionato: “Behrami è più tranquillo di prima.”

La capigliatura stravagante, lo sguardo spesso duro, quelli sì, sono rimasti. Ma, in compenso Behrami fa trapelare la calma dal suo atteggiamento. E non era così. “La nazionale era il mio punto debole.” – parole sue. Gli capitava spesso di arrivare molto stanco per via dei viaggi  e non riusciva ad essere all’altezza delle aspettative. “Adesso sto bene” – forse è proprio questo che gli consente di “confessare i suoi peccati di gioventù”.

Il ticinese di origine kosovara ha lasciato la Svizzera, direzione Italia, all’età di 18 anni. E non si è mai del tutto abituato alla mentalità alla mentalità tedesca. Voleva fare tutto di testa sua. “Da quando sono andato in Inghilterra ho capito cosa si voleva da me.”

Behrami  si rimbocca la manica e mostra, sull’avambraccio sinistro, i tatuaggi delle bandiere di Kosovo e Svizzera. La sua famiglia emigrò in Svizzera alla fine degli anni ’90. Allora i suoi genitori li videro partire e piansero. E questo portò nel 2005 alla dichiarazione: La Svizzera non ci ha trattati bene. Adesso ogni cruccio è dimenticato. Oggi Valon dice: Devo tutto alla Svizzera.

E con questa Nazionale piena di giocatori dalla doppia cittadinanza Behrami sente un forte legame. “Chiunque scenda in campo è consapevole delle proprie radici.” Ecco, questa è la storia di Valon, del suo cambiamento, solo la cresta bionda resta  sempre la stessa.

Fonte:  Nzz.ch

clicca qui per leggere la notizia in lingua originale

La Redazione

Traduzione e adattamento a cura di Maria Villani

Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.