L’umore di Napoli, così sensibile allo scirocco, s’intorbida: dopo la notevole impresa a Parma e la bella, non certo facile, vittoria con il Catania, ciò che ha stizzito tutti i presenti in Tribuna Stampa fino all’insulto a Napoli (della quale tutti siamo innamorati!) è stata la pioggia che all’interno della stessa tribuna non è piaciuta. L’acqua, a cascate, devo dirlo, è esplosa sul volto di tutti i presenti, in maniera imprevista. Ho incontrato, per caso, all’uscita dalla tribuna autorità il Sindaco di Napoli, l’ex PM, nonché leader del Movimento Arancione “Rivoluzione Civile”, Luigi De Magistris, e gli ho chiesto se qualcuno dei miei colleghi invece di chiedergli della partita con il Catania gli avesse raccontato della pioggia caduta a catinelle all’interno della Tribuna Stampa. Ha risposto “dobbiamo fare”; gli ho ricordato che in nessun Stadio del Mondo piove in una Tribuna coperta. Ripeteva “dobbiamo fare”. Alcuni giovani colleghi, pieni di sano entusiasmo, hanno pensato che il Sindaco voglia fare uno Stadio Nuovo. Ho dovuto loro precisare che non lo ha detto!
La squadra, con il Catania, ha dato sia pure stravolta dai molti mutamenti imposti e non da Mazzarri, ancora una volta, dimostrazione di validità.
Ho incontrato Riccardo Bigon, subito dopo l’annuncio dell’acquisto di Rolando, nello spazio che Master Group riserva agli operatori del Calcio Mercato ed alla stampa, all’AtaHotel di Milano, rivedendolo, poi negli spogliatoi del San Paolo, dopo la partita con il Catania. Abbiamo parlato di tante cose: gli acquisti di Behrami e di Rolando, della trasferta di Roma con la Lazio di sabato sera, prova del nove del campionato e partita chiave delle speranze azzurre, della Area Comunicazione e, naturalmente, di Mazzarri. Gli ho ribadito un concetto che Bigon ha condiviso in pieno: “la mia enorme stima per Mazzarri prende l’avvio, dalle notevoli dimostrazioni offerte da questo tecnico nel campo di una necessaria psicologia spicciola. Mazzarri si lega e lega a se il gruppo che gli viene affidato, con un senso di fedeltà e di riconoscenza che mette sempre al sicuro da qualsiasi malrovescio e crisi”.
Il calendario ci riserva una insidiosa trasferta con la Lazio. Il Napoli è forte di una sequenza di risultati a dir poco strepitosi. E’ a tre punti dalla Juventus che rischia grosso con la Fiorentina. All’antica rivalità con i toscani va ad aggiungersi la rabbia per il caso estivo di Berbatov, oltre al continuo corteggiamento che la Vecchia Signora fa a Jovetic.
A mio modesto avviso il campionato è, nonostante la netta supremazia della Juventus, ancora aperto. E il Napoli, senza per questo dover favoleggiare di scudetto, può condurre in porto un girone di ritorno spettacoloso.
Ha trovato un certo equilibrio, nel quale dovrà rientrare, senza turbarlo, Insigne; ha le carte in regola per produrre un gioco migliore.
Il Napoli può fare risultato a Roma, sabato sera, se a Mazzarri riesce rendere meno fluida, pur non alterandone la semplicità, la manovra che sta producendo la squadra. Una manovra sorniona a centrocampo e rapida ed agile in attacco. A Roma con la Lazio occorre, però, che siano più cauti il pur bravo Zuniga e il rientrante, si spera, Maggio. Sulla formazione, al momento, in cui scrivo, non ho notizia precisa. Comunque se Maggio non dovesse farcela credo che Mesto continuerà a sostituirlo degnamente. Mazzarri porterà la squadra in ritiro a Roma sin da giovedì anche per poter ricevere, nel migliore dei modi, i nazionali di ritorno da tante parti del Mondo.
Mazzarri può riuscirci grazie alla collaborazione ormai affettuosa che sta riscuotendo dai giocatori. Tutti, in questi ultimi tempi, da quando cioè il Napoli è arrivato così vicino alla Juventus (solo tre punti!) si stanno affannando a scoprire il segreto di questo Napoli. Illustri critici hanno parlato di Cavani, altri di Hamsik. Alcuni colleghi, conduttori di trasmissioni su canali televisivi locali, trovano difficoltà a riconoscere il valore di questo allenatore. Altri pensano addirittura che debba andare via, dimenticando i numeri che, ormai, lo rappresentano. Altri ancora già sciorinano i nomi di eventuali sostituti.
Rumors nazionali, invece, ci informano che a fine campionato, se Mazzarri non dovesse firmare il contratto di rinnovo, si aprirà una vera e propria asta tra Roma e Inter, per potersi aggiudicare l’allenatore del Napoli. Fulvio Collovati dagli schermi Rai, domenica sera, in maniera serafica, ha dichiarato: “alla Roma interessa Mazzarri che non ha ancora firmato e non certo Allegri, il quale difficilmente lascerà il Milan o Montella che non lascerà la Fiorentina”. E’ un suo pensiero! Chissà?
Ho incontrato Pradè, a Milano, aveva da poco ricevuto un premio; la mia cravatta viola gli ha fatto pensare che fossi tifoso viola; gli ho invece confidato che Casoria, la mia Città, aveva gli stessi colori calcistici della sua Fiorentina; mi ha, invece, voluto far sapere, che non è riuscito a trovare un attaccante che facesse far fare alla Fiorentina il salto verso lo scudetto: “Lisandro Lopez avrebbe fatto al nostro caso; puntiamo su Larrondo; mi piacciono gli Insigne”. Questo è il Pradè – pensiero.
Va segnalato che in questa vigilia di derby del sole con la Lazio (speriamo, dopo la tanta pioggia presa tra il San Paolo per Napoli – Catania e Aversa per Napoli – Pescara), qualche bello spirito non ha mancato di ricordare ai napoletani gli insulti laziali dopo il gol annullato alla Lazio e dopo il risultato dell’andata. La Lazio, priva, forse, ancora di Klose, rischia dopo i tre gol del Genoa di domenica scorsa, un’altra brutta legnata.
Il Napoli ripensa al suo campionato che va adesso onorato con ancora più impegno.
Ferdinando Troise
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