MARSIGLIA – Dal Mestalla al Velodrome, da Aimar a Zapata, un volo ideale sull’Europa di undici anni che non deve fermarsi adesso. Non può. Napoli ci conta e conta soprattutto su di lui, Rafael Rafa Benitez Maudes, appena entrato, martedì a Marsiglia, primo spagnolo, nel club esclusivo dei tecnici con 100 (o più) presenze in Champions League, presieduto dall’inarrivabile Ferguson (214 panchine tra i Campioni). A questa
speciale tavola rotonda della gloria, Benitez ha trovato anche Wenger (177), Ancelotti (120), “l’amico” Mourinho (110) e Lucescu (102).
TOP – Un numero, tre semplici cifre che spiegano molto di questo allenatore originale nei modi e nella storia, chiamato a far sognare nuovamente una città smaniosa di grande calcio.
Riesce anche a dividere, Rafa, gli è capitato più volte, anche di recente a Londra sponda Chelsea, o a Milano, lato Inter. Lui da ottimo incassatore ha poi saldato certi conti alzando trofei e proseguendo per la sua strada. Che adesso ha raggiunto un traguardo riservato a pochi. La sua prima volta? Con il Valencia, opposto proprio al Liverpool, squadra del suo destino. Era il 17 settembre 2002. Gli spagnoli vinsero per 2-0 (gol Aimar appunto e Ruben Baraja). E a Rafa vincere in Europa riesce spesso: con quello sull’Om, sono 57 su 100 i suoi successi (21 i pareggi e 22 le sconfitte), con 175 gol fatti e 91 subiti. Tornando al club dei 100, ci sono state per lui 14 partite di Champions col Valencia, ben 76 con il Liverpool, 6 con l’Inter, 1 col Chelsea e adesso le 3 con il Napoli.
ORGOGLIO – I suoi primi 150 giorni napoletani hanno così conosciuto questo importante passaggio. Ecco un altro numero evocativo: il 26 novembre prossimo, a Dortmund, penultima partita della fase a gironi, Benitez toccherà 150 partite internazionali complessive. Ma prima sarà il San Paolo, tra due settimane, ancora contro l’Om, a dare la spinta che serve al Napoli nel gran finale per la qualificazione, con Arsenal, Borussia e azzurri ora appaiati a quota 6. Benitez intanto valuta quello che è appena accaduto: «E’ stato un successo importante, fondamentale. Abbiamo fatto un gran lavoro tattico per capire come potevamo superare il Marsiglia e la squadra ha risposto benissimo. E’ stata la vittoria del gruppo e del sacrificio. In campo sapevano tutti cosa fare ed è l’aspetto più importante della serata del Velodrome. Era chiaro che una vittoria in questo match poteva dare una svolta perché adesso avremo due partite in casa su tre e può succedere di tutto».
LE SCELTE – Tre a Marsiglia sono state le mosse vincenti di Rafa. Aver puntato su Dries Mertens, dando fiato a Insigne e aver recuperato psicologicamente Higuain, tolto dopo un’ora, e qui è la terza scelta positiva, per far posto al giovane Zapata. Benitez parte dal belga: «Per me è facile sceglierlo se sta in questa condizione di forma. Mertens ha lavorato benissimo in questo periodo e sta raccogliendo i frutti del suo impegno».
Poi la carezza al Pipita: «Sono soddisfatto, Higuain ha dato grande apporto alla squadra pur non avendo ancora il ritmo della partita al cento per cento». Ma era centrale che l’argentino desse la sua disponibilità a giocare, superando i timori residui legati al recente infortunio. Benitez ne ha bisogno per continuare a far girare il contatore Champions. E tutta Napoli con lui.
Fonte: Corriere dello Sport
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