Quando arrivò a Napoli, correva l’anno di grazia 1975, fu subito un caso: polemiche e addirittura interrogazioni parlamentari. Perché Corrado Ferlaino per convincere il Bologna a cedergli Beppe Savoldi sborsò la cifra record (allora) di un paio di miliardi.
«Il problema non è stato tanto spendere due miliardi per Savoldi, quanto non aver fatto nulla per vendere i Gava», ironizzò Enzo Biagi commentando una città travolta dai rifiuti e appena uscita dall’epidemia di colera. Tutto sommato però l’affare non fu malvagio per l’ingegnere Ferlaino: 70mila abbonamenti venduti nel giro di poche settimane, nelle prime due delle cinque stagioni con la maglia azzurra l’attaccante portò a casa la media di due gol a partita e fece vincere una Coppa Italia. Ma lo scudetto quello no, arriverà solo con Maradona qualche anno dopo. E nel mezzo il calciatore bergamasco incise pure un singolo («La Favola dei calciatori») che ebbe un discreto successo. Poi di nuovo al Bologna. Epperò ora Beppe Savoldi, l’idolo dei tifosi in quella metà degli anni 70, torna all’ombra del Vesuvio per tentare la scalata a palazzo Madama. I vendoliani, infatti, gli hanno proposto di scendere in campo con Sel alle prossime politiche. Candidatura accettata: sarà numero 9 al Senato. Il nome sarà annunciato ufficialmente oggi alle 12 durante la presentazione del programma elettorale dei vendoliani campani. Ci saranno Arturo Scotto, segretario regionale e candidato alla Camera nel Campania 1, Peppe de Cristofaro, referente provinciale e capolista al Senato e Gennaro Migliore, della direzione nazionale e capolista a Montecitorio per Campania 1.
Quasi una rivincita a Napoli visto che in Toscana il matrimonio tra calcio e vendoliani si è trasformato in un calderone di veleni e polemiche sull’allenatore Renzo Ulivieri. Vincitore di primarie ma messo in lista in zona non eleggibile. Anche in questo caso Savoldi non viaggia verso una poltrona certa. Ma è stato ben lieto di accettare l’offerta di Sel e di tirare la volata a Nichi Vendola in Campania.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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