Ok, Cristiano Ronaldo quest’ anno non ha alzato la coppa, ma gli azionisti della Juventus si stanno ampiamente consolando con i guadagni di Borsa. Il giorno dopo la disfatta con l’ Ajax, il 17 aprile, a Piazza Affari il titolo bianconero è crollato in una sola seduta da 1,68 euro a 1,39.
Come quando sei in barriera, ti volti un attimo a parlare con il portiere, poi ti giri verso il pallone e te lo sparano in faccia dal basso verso l’ alto come un missile. Ma i veri campioni si vedono da come si rialzano dopo una batosta e allora ecco che dal 18 aprile a ieri pomeriggio, il titolo della società presieduta da Andrea Agnelli ha recuperato quasi tutto con un balzo del 22%. Ieri però ha chiuso in calo (-0,4%) e chissà se c’ entra qualcosa un certo Pep Guardiola, l’ allenatore del Manchester City che, dopo mesi di indiscrezioni, ha smentito in modo categorico di voler cambiare panchina.
L’annuncio di Maurizio Sarri come sostituto di Massimiliano Allegri (accompagnato alla porta il 17 maggio, con il titolo a 1,37) è atteso a breve e la notizia ufficiale, quando arriverà, non sarà delle più fresche. Che la Juventus abbia veramente tentato Guardiola, un’ autentica star planetaria prima ancora che un grande allenatore, oppure che si sia solo limitata a non smentire settimane e settimane di indiscrezioni, alla fine poco conta.
Le «notizie» quotidiane di calciomercato non sono esattamente l’ emblema della lotta alle famose fake news, ma un giochino innocente come incrociare l’ andamento di Borsa della Juve con la cronologia delle voci sull’ ingaggio del catalano aiuterà a capire come si possano far soldi anche montando la panna con il latte di soia.
allegri
Per evitare la facile contestazione che i giornali e i siti sportivi non siano attendibilissimi in fatto di ingaggi, basta usare l’ archivio delle agenzie di stampa. E allora, il 24 aprile troviamo il primo lancio Ansa: «La Juve sogna Guardiola», con tanto di presunta «telefonata» tra Agnelli e il coach spagnolo. È passata una settimana dall’ uscita dalla Champions league, e il titolo risale a 1,2 (da 1,18). Continuano le voci e il 17 maggio è Guardiola stesso a smentire in modo netto: «Quante volte devo dirlo? Non ho intenzione di trasferirmi a Torino».
Niente, il titolo bianconero è già a 1,38. Quel giorno un grosso sito di scommesse online europeo aggiorna la posta delle puntate sul prossimo allenatore juventino, ma il nome di Pep non è neppure quotato. Giornali e siti italiani, evidentemente insensibili al gioco d’ azzardo, continuano imperterriti a montare la panna. Il 23 maggio s’ indispettisce anche il club britannico e un suo manager, quando legge che la Juve avrebbe offerto al catalano un contratto da 24 milioni l’ anno (contro i 20 che prende al City), chiama i giornalisti e definisce la storia «una corbelleria enorme».
Sarà anche una «corbelleria», ma il titolo Juve continua la risalita e tocca quota 1,44. Passano due settimane e Guardiola, ormai sfinito, sbotta: «Non esiste posto migliore al mondo di Manchester per allenare; qui i tifosi ti applaudono anche quando perdi».
Lui non lo sa, ma anche la nostra Borsa «ti applaude quando perdi» e l’ azione bianconera tocca quota 1,54. La giostra ha continuato a girare fino a ieri, quando Guardiola ha ripetuto che resterà dov’ è e ha spiegato: «Non prendo neppure anni sabbatici; le notizie escono, si copiano e non si verificano».
In fondo, è quello che ha detto fin dal primo giorno, ma solo nell’ ultimo mese la Juventus ha guadagnato il 26,6% grazie a lui. Con questa storia avrà capito che il suo famoso tiki taka si può giocare in borsa.
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