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Da Trotta a Izzo, quanti giovani persi. Adesso cambio di rotta

Negli ultimi anni il Napoli ha puntato solo in parte sui giovani. Con le nuove regole inizia una nuova era per il club di De Laurentiis

Lo spunto sono le nuove regole della Figc, imposte da questa stagione. Obbligo di tenere in rosa calciatori italiani (o che hanno giocato a lungo nel nostro paese) e provenienti dal settore giovanile. Norme non certo restrittive, ma che hanno dato lo spunto al Napoli per cambiare rotta. Cambiare sì, dopo quell’internazionalizzazione che ha fatto flop dopo appena due stagioni con Benitez al timone di comando. Una frotta di stranieri acquistati, ma senza un supporto forte da parte della società, con un’organizzazione strutturata e risorse da top club, il progetto di un Napoli europeo era troppo debole se basato unicamente sul valore della squadra e dell’allenatore. E infatti l’Europa del Napoli si è fermata alla dimensione, seppur più che dignitosa, dell’Europa League. Ma senza i soldi Champions ogni progetto ambizioso e “internazionale” si deve per forza ridimensionare. Un po’ per scelta, un po’ per tutti questi spunti, il Napoli ha voluto cambiare rotta, parlando apertamente di provincializzazione (lo h fatto De Laurentiis) senza dare, ovviamente, a questa parola una connotazione negativa. Ripartire dai giovani e gli italiani, possibilmente senza rifare gli errori del passato.

De Laurentiis non ci può pensare: qualche anno fa Marcello Trotta lasciato partire per andare al City, e oggi stella dell’Avellino e dell’Under 21, con un futuro radioso. E poi Armando Izzo, abbandonato alle buste proprio col club irpino, che poi lo ha venduto al Genoa. Ottimi risultati e un futuro da titolare in Serie A. Un pensiero anche a Verde della Roma, cresciuto a Pianura e “ignorato” dal club azzurro, senza dimenticare l’ultima “perla”, il centrocampista Raffaele Maiello che era del Napoli ma dopo un prestito non riscattato dagli azzurri è rimasto in Calabria. Errori che De Laurentiis non vuole più vedere. Meglio rischiare qualcosa che perdere talenti. E quindi con l’arrivo del ds Cristiano Giuntoli l’occasione per fa lavorare un dirigente esperto proprio in giovani italiani.

Col supporto di Sarri i primi risultati sono arrivati immediatamente: torna a Napoli Jacopo Dezi, che sembrava destinato a rimanere al Crotone. Rischiava di tornare al Lecce anche Sebastiano Luperto. La filosofia di Bigon era “Se non è da Napoli adesso non vale la pena scommettere”. Da qui le varie scelte degli scorsi anni. Forse lo era Koulibaly, chissà, ma qualche giovane di troppo è stato trascurato. Ora il Napoli i suoi giovani se li tiene: De Laurentiis ha cominciato con il far firmare Sepe, e ora anche a costo di ingoiare qualche rospo vuole trovarsi in casa il prossimo talento.

Fonte: calciomercato.com

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