Vista dalla serie B, da quel microcosmo ristretto comunque nei confini della propria Italia, l’Europa pareva un universo irraggiungibile, appena un anno fa: ma dai «cadetti» all’Ucraina, dopo aver fatto un salto in Olanda e prenotato il viaggio in Svezia, è stato un lampo. Il Napoli-2 è Lorenzino Insigne, innanzitutto, e però è anche Omar El Kaddouri, il nipotino prediletto di Corioni («sarà il nuovo Zidane»ha affermato senza alcuna ombra di dubbio il patron del Brescia) e l’acquisto last minute per arricchire l’organico ed avere «doppi» in ogni ruolo. La prima volta non si scorda mai e fa niente se tra l’Aik e il Psv non è andata poi benissimo: l’età è dalla sua e quel giovanotto sul quale il Napoli ha creduto avrà modo di riprendere il filo del discorso, dopo aver memorizzato i movimenti e l’atteggiamento d’uno schema a lui non familiare, almeno per il momento. I signori del giovedì hanno opportunità che valgono, qualche chanches da afferrare al volo per consegnare a Mazzarri nuove materiale per la stagione ed emozioni da rispettare: perché l’Europa dei Rosati e di Fernandez, degli Uvini e dei Crispino, è un viaggio in se stessi ma anche nel futuro, una razione d’esperienza da accumulare per saperne sempre di più e per potersi semmai confrontare con i titolarissimi nel corso della stagione. Giocano le alternative, quelli che hanno «meno» calcio internazionale alle spalle e però un curriculum vitae da addobbare, da mettere in bella evidenza: e lo fanno con il Napoli, che di suo già trasmette pathos. Rosati s’è speso a Lecce, Mesto tra Reggio Calabria e il Genoa, Fernandez ha vissuto l’Argentina ma ora va alla scoperta d’un altro pianeta assai lontano dalle sue abitudini, e con lui c’è Uvini, brasiliano, o il baby-Crispino. La loro Europa è un esame da non fallire.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
