Da raccattapalle in quel San Paolo visto come un teatro dei sogni, alla maglia azzurra del Napoli indossata nel Torneo di Viareggio. Un favola quella di Gianluigi Mangiapia, che non può certamente interrompersi con l’eliminazione dalla manifestazione arrivata ieri per mano del Verona. Difensore centrale classe 1996, cresciuto a pane e pallone nelle strade di Quarto, che ha nel Napoli la sua seconda famiglia: un percorso iniziato 12 anni fa, tutta la trafila del settore giovanile fino appunto alla Primavera. Con un sogno, calpestare l’erba del San Paolo, che oggi appare meno lontano dal diventare realtà.
Perché il ragazzo ci sa fare, eccome. Fisico imponente, bravo nello stacco di testa, Mangiapia è dotato di buone capacità tecniche che gli permettono di impostare l’azione con naturalezza: segreti e trucchi del mestiere, sbirciati giorno dopo giorno osservando in tv le gesta di Thiago Silva e Bonucci, idoli e modelli di riferimento.
Qualità che non sono passate inosservate né a Mazzarri né a Benitez che hanno ‘promosso’ diverse volte il ragazzo permettendogli di allenarsi con la prima squadra. Testa bassa e lavorare sodo, per Mangiapia valigia piena di speranze. Ma sempre con i piedi per terra, un mantra che arriva direttamente dal suo agente, l’avvocato Giacomo Luisi, per il ragazzo qualcosa in più di un semplice procuratore. Campo e fatica, inseguendo un sogno chiamato Serie A. Unico svago? La Playstation, passione di sempre: joystick in mano e Bayern Monaco la squadra dei sogni. Un tradimento (virtuale) che a Napoli saranno pronti certamente a perdonare. Questioni di cuore.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
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