Dici Stefano Pioli e il tifoso medio napoletano comincia a mettere in pratica l’intero repertorio di scongiuri, quelli che solo un partenopeo doc conosce. Già, perché la storia che lega il tecnico del Bologna alla squadra azzurra è costellata di innumerevoli sgambetti, ma anche da diversi ammiccamenti mai concretizzati. Un carriera, quella di Pioli, trascorsa per gran parte nella serie cadetta, ad eccezione di una poco fortunata parentesi al Parma nel 2006, prima dell’occasione Chievo. Ed è qui che il destino di Pioli comincia ad incrociarsi con il Napoli. Diventa in breve tempo la “bestia nera” di Mazzarri. Un modulo speculare, il 3-5-2, ed una quantità impressionante di carneadi, da Sardo a Konè, che tra Chievo e Bologna gli consentono di battere diverse volte la squadra partenopea. Nel libro nero degli azzurri non possono mancare la sconfitta alla penultima giornata contro il Bologna nel 2011/12, che costò la Champions, il 3-1 a domicilio la stagione precedente (con Pioli ancora al Chievo), e, non meno bruciante, la doppia sconfitta tra campionato e Coppa Italia, firmata dal semisconosciuto Konè nell’inverno scorso. Un’incredibile striscia positiva costruita, a detta di molti, proprio sui limiti dell’ex tecnico del Napoli, Walter Mazzarri. Modulo speculare e il tecnico toscano andava in crisi, troppo semplice, ma anche troppo riduttivo non saper ammettere le abilità tattiche di Pioli. E non a caso, quando Mazzarri cominciava a manifestare i primi mal di pancia (poi si scoprirà che invece stava già trattando con l’Inter) il nome del tecnico del Bologna fu inserito tra i possibili eredi. Una soluzione che, seppur poco altisonante, avrebbe comunque garantito una continuità tattica, all’insegna della difesa a 3. Alla fine però il Napoli ha pensato in grande. Benitez è il nuovo allenatore, il 4-2-3-1 il nuovo modulo, e Pioli, nonostante qualche chiacchierata anche con la Roma, rimane a Bologna. Indiscrezioni dicono che anche questa volta giocherà con un modulo speculare. Con Mazzarri gli è sempre andata bene, con Benitez i tifosi sperano di no.
Napoli – Bologna però non è solo Stefano Pioli. Sono molti altri i temi di questa gara. Uno su tutti riguarda la coppia d’attacco dei felsinei. Davide Moscardelli, un altro nome che i tifosi napoletani non dimenticheranno facilmente. Adesso ha 33 anni, una barba che fa tendenza, ed è il nuovo idolo del web, ma negli anni passati ha fatto invocare santi e madonne in più di un’occasione ai tifosi azzurri. Il suo era un appuntamento fisso, ogni volta che giocava contro il Napoli il gol era d’obbligo. Domenica non dovrebbe essere titolare, per la gioia dei tifosi del Napoli. L’altro attaccante il cui destino è stato legato a quello del Napoli è Rolando Bianchi. Una stagione da record con la Reggina di Mazzarri e l’accostamento al club di De Laurentiis appena promosso in A. Lui rifiutò, volendo aspettare la chiamata della Juve. Alla fine il Napoli prese Zalayeta e Bianchi emigrò in Inghilterra al Manchester City pre-sceicchi. Un paio di anni poco fortunati, tra cui si segnala una breve ed incolore esperienza alla Lazio, prima del passaggio al Torino, dove diventa anche capitano. E qui il suo destino torna ad incrociarsi con il Napoli. Mazzarri vuole una punta che possa fa riposare Cavani. E si sa, il tecnico toscano ha un particolare debole per i suoi ex giocatori. Il tifo però è contrario, e si preferisce il ritorno di Calaiò. Così Bianchi va a scadenza e si accasa al Bologna. Forse la seconda volta non avrebbe rifiutato il Napoli, ma si sa, il treno azzurro passa una sola volta e per prenderlo bisogna essere pronti non solo a giocare per il Napoli, ma anche a capire ed amare Napoli.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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