Il bello del calcio è in quello sguardo seducente del fidanzato d’Italia ma anche in quel pathos che arricchisce l’estate e trasforma il mercato in un noir: il bello del calcio, ad agosto, è ricercare lo stress da prestazione, il valore dell’agonismo accantonato, in quelle incertezze che galleggiano nell’afa, in quei sì o quei no che restano per un bel tempo «ni» ed inducono a tratteggiarsi il proprio romanzone. «Vabbè, parliamone». Il bello del calcio sta(rebbe) per dire sì: però la palla è al centro, la finale di Supercoppa tra Lazio e Juventus sta per cominciare e bisogna concentrarsi su altro, osservando dalla panchina il proprio universo bianconero e rinviando a domani ogni altra riflessione. Il bello del calcio è Alessandro Matri che con gli amici s’è un po’ svincolato dal protocollo ed ha ammesso che Napoli è una tentazione, un’idea, un’opportunità per rimettersi in gioco, per cogliere eventualmente nuove chanches, per non entrare in quel frullatore che attende (quasi inevitabilmente) chiunque decida d’opporsi ad un trasferimento.
L’ORA X – Il valzer intorno alla punta è infiocchettato da un gran pacco di milioni di euro (undici per la cessione e Madame però ne vorrebbe dodici; altri 2,5 per un quadriennale da riconoscere al calciatore) e dei propri soldi ma pure di quelli altrui bisogna aver rispetto: Matri si sbilancerà domani e se quello spiffero dovesse diventare un sì ufficiale, i club procederanno di conseguenza per eliminare ciò che resta d’una ormai impercettibile forbice. Ma il bello del mercato è la sua straordinaria vivacità, il suo ritmo incalzante: Duvan Zapata (22) è più vicino al Napoli di quanto possa sembrare, in virtù di quei sei milioni di euro offerti all’Estudiantes. Il Sassuolo non indietreggia, conta in una partnership. Un’occhiatina anche a Palermo, ma stavolta non per Hernandez: interessa il giovane Malele (19), perché il bello del calcio è la varietà d’argomenti.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
