La sfida tra Napoli e Roma? È anche un film. Quello che una volta veniva chiamato il derby del Sud è arrivato spesso sul grande schermo. Quasi sempre per rappresentare l’eterna sfida tra gli stereotipi del napoletano e del romano, amici-nemici contrapposti nella vita di tutti i giorni come sul campo di gioco. Nel 1953 «La domenica della buona gente», di Anton Giulio Majano che avrebbe avuto sicuramente più successo negli anni successivi come regista televisivo, è addirittura interamente incentrato, con i suoi episodi, su un Roma-Napoli conclusosi 5 a 2 per la squadra della capitale. Nel film la diciannovenne, stupenda, Sophia Loren interpreta Ines, a Roma per cercare l’avvocato Conti (Vittorio Sanipoli) da cui aspetta un figlio.
Cinque anni dopo, ecco «I prepotenti», con regia di Mario Amendola: protagonisti Aldo Fabrizi, sor Cesare, e Nino Taranto, don Mimì. Ovvero, il papà romano di Marcella e il papà napoletano di Gennarino. Galeotta la zuffa tra il romanista Alfredo, fratello di Marcella, e lo stesso Gennarino, tifoso azzurro, nascono i litigi tutti da ridere tra i due genitori e la storia d’amore tra la bella romana e il «guaglione» napoletano. Che si concluderà con il matrimonio e la nascita di un bambino da allattare a metà strada tra Napoli e Roma, ovvero a Gaeta. Anche in un film d’autore come «Roma» di Federico Fellini del 1972 c’è un passaggio sulla sfida e non proprio con occhio benevolo nei confronti dei tifosi romanisti che accolgono i sostenitori napoletani con un po’ di epiteti. Infine, in «Il tifoso, l’arbitro e il calciatore» (1982) di Pier Francesco Pingitore, il padre Mario Carotenuto racconta al figlio (Pippo Franco) la dolorosa trasferta al San Paolo della sua Roma.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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