Il calcio nel sangue, il gol nel destino: si chiama Erling Braut Haland la grande rivelazione del Mondiale Under 20. D’altronde 9 gol in una partita non possono passare inosservati: vero, l’Honduras di questa edizione polacca del massimo torneo giovanile è probabilmente la squadra più facile a cui segnare, ma il record scritto da Haland nel 12-0 della Norvegia ha dell’incredibile.
Una prestazione che rischia di valere da sola la classifica marcatori del torneo, visto che chi insegue non è riuscito a superare ancora le 3 reti. Eppure Haland non è nuovo a imprese del genere, anzi, in Norvegia è diventato famoso in fretta proprio per la sua incredibile capacità di segnare tanto in una singola sera, nonostante sia appena un 2000.
Precocità e un incredibile senso del gol, così ha deciso di incantare il suo Paese: ha esordito in prima squadra con il Molde allenato da Solskjaer a soli 15 anni ma sono i numeri che hanno parlato per lui. Per esempio in una sfida di campionato contro il Brann Bergen ha segnato 4 gol nel giro di soli 17 minuti, anche meglio di quanto fatto in Norvegia-Honduras al Mondiale Under 20.
Ha già giocato anche in Europa Lague, diventando a 17 anni il norvegese più giovane a segnare una doppietta europea nella partita del luglio 2018 contro l’Hibernian.
In totale 11 gol e 4 assist in 30 partite con il Molde. No, non è un caso che lo abbia acquistato il Red Bull Salisburgo, una delle squadre europee che lavora meglio con i giovani: ha già esordito con i campioni d’Austria e ha anche trovato il gol alla sua seconda presenza contro il Lask Linz, la più credibile delle avversarie di quest’anno per contrastare il dominio Red Bull.
Un attaccante dal gol facile, nonostante l’età: strano se si pensa che suo padre era un difensore, passato alla storia per un fatto che con i gol ha poco a che vedere. Alf-Inge Rasdal Haland fu infatti la vittima del famoso calcione di Roy Keane in un vecchio derby di Manchester che gli costò un gravissimo infortunio.
Se si guarda la carta d’identità di Erling Haland si può infatti notare che è nato a Leeds, dove giocava il padre al momento della sua nascita. Nato in Inghilterra, protagonista in Austria, ma norvegese al 100%: c’era bisogno di uno come lui per provare a portare avanti la Norvegia al Mondiale. Era necessaria una vittoria con tanti gol di scarto per rientrare nel lotto delle migliori terze ed è arrivata nel modo che Haland preferisce: tanti gol, tutti in fretta.
Il futuro novergese nel Mondiale è ancora incerto, quello di Haland sembra invece già segnato, tra gol e record nell’altra metà campo rispetto a quella di suo padre.
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