A Torino, ovviamente, nessun dirigente esce allo scoperto, ma le indiscrezioni – e i sorrisi complici – confermano quanto sia ben avviata la trattativa con il Napoli. Ma perché, si chiedono in tanti, la Juventus comproprietaria del cartellino è disposta a rinunciare a Manolo Gabbiadini, giovane di assoluta prospettiva sul quale ha investito ai tempi dell’Atalanta? Semplicemente perché non è l’unico attaccante controllato e la rosa è tanto ampia, e qualitativamente interessante, da consentire una differenziazione delle scelte: non tutti, dopo la maturazione in provincia, sono destinati infatti a vestire la maglia bianconera, alcuni, dopo la valorizzazione, vengono ricollocati sul mercato per garantire l’autofinanziamento. Certo, a volte è un sacrificio, e decidere i destini di campioni in erba è anche rischioso, ma senza magnati alle spalle non c’è alternativa e la Juve, finora, s’è dimostrata equilibratissima: l’optimum finanziario si coniuga infatti con quello economico e i tre scudetti di fila sono stati paralleli alla sistemazione dei conti ereditati. Quest’estate, d’altronde, è capitato con Ciro Immobile, che era nell’dentica situazione di Gabbiadini: comproprietà Juve-Toro e reduce da un campionato in gran spolvero, eppure immolato sull’altare del guadagno con reinvestimento immediato su altri campioni. D’altronde, se dopo Ciro partirà anche Manolo, rimarranno in orbita bianconera ancora tre giovani punte dal futuro assicurato: gli azzurri del Sassuolo Domenico Berardi (compartecipazione) e Simone Zaza (opcion de recompra) e il ghanese Richmond Boakye, gestito insieme al Genoa e in prestito all’Atalanta: uno, a fine stagione, arriverà alla corte di Massimiliano Allegri. Potrebbe rientrare già a gennaio, invece, il gioiello difensivo Daniele Rugani, pure lui gestito a metà con l’Empoli. Sono i due volti delle strategie bianconere, intuire i talenti e investire prima che il prezzo impenni, valorizzare e poi scegliere: un campione fatto in casa a costo accettabile o da “tradurrre” in moneta sonante sul mercato. In un ciclo continuo e felice: mentre si tratta Gabbiadini con il Napoli, a Torino sbarca il baby argentino Tomas Pochettino.
Fonte: Corriere dello Sport
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