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Da Gargano a Maggio, da Hamsik a Zuniga … gli undici che domenica vorranno battere il loro ex allenatore

L’EX (AMICO). E allora, il racconto. Il prologo delle brillanti luci di San Siro che, tra meno di una settimana, illumineranno una sfida stracolma di significati di ogni tipo. Tipo, tosto, lo è Gargano. Walter Alejandro Gargano Guevara, il Che versione uruguaiana che con Mazzarri – e probabilmente anche con l’Inter – ha un bel po’ di conti in sospeso. «Per me sarà una partita come le altre», disse qualche giorno fa minimizzando il fatto che nel 2012 fu nerazzurro in prestito per una stagione, con la prospettiva di un riscatto mai esercitato. Gargano, però, lasciò Napoli proprio per la rottura dei suoi rapporti con Mazzarri: «Con lui non abbiamo chiuso bene: alla fine siamo andati su strade diverse». Tutto chiaro? Se Benitez lo lancerà in campo dal primo minuto, cosa molto possibile considerando che ha anche saltato la Nazionale per autonoma scelta, è scontato che darà più dell’anima in campo. «Sì, ma non è una partita speciale». Walter contro Walter.

I FIGLIOCCI. Discorso diverso per Maggio e Mesto, invece, legati a Mazzarri da un rapporto molto intenso: come Hamsik, forse più o magari poco meno, chissà, fatto sta che prima dell’esperienza di Napoli avevano entrambi già lavorato con lui alla Samp (Maggio) e alla Reggina (Mesto, con tanto di storica salvezza nonostante la penalizzazione di 11 punti). E, come se non bastasse, nel 2012 Mesto si tinse d’azzurro proprio per volere del suo ex allenatore. Definirli figliocci, insomma, non è mica un’esagerazione, mentre diversa è la storia di Zuniga: un’etichetta del genere sembra esagerata, per il colombiano, però di certo il rapporto con lui è stato ottimo. Anzi, dopo un iniziale battibecco relativo al ruolo, perché il tecnico schierava il destrorso Camilo regolarmente a sinistra, il feeling è decollato a tal punto da trasformare Zuniga in un titolarissimo. All’epoca giocava con regolarità, tra l’altro nel primo dopo-Lavezzi, anche Insigne: nonostante un po’ di scetticismo iniziale, Mazzarri cominciò ad apprezzare sempre più quel ragazzo che nel 2010, a 19 anni, fece anche esordire in Serie A (a Livorno, in trasferta). Amarcord.

CORDIALITA’. L’incontro di domenica, infortunio permettendo, sarà piacevole anche per Inler. E lo stesso dicasi per Britos e Colombo: tutto sommato le cose sono sempre andate per il verso giusto, tra loro. Della band degli ex allievi fanno parte anche Rosati, che però è fuori rosa, e poi Radosevic, arrivato ragazzino ai suoi tempi e non ancora esploso.

Fonte: Corriere dello Sport
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