Mancano tre minuti alla fine della partita con la Fiorentina e il tabellone luminoso del San Paolo (quello bello grande che da anni non c’è più) segnala che l’Inter sta perdendo a Bergamo contro l’Atalanta. È consequenziale la scritta successiva: Napoli campione d’Italia 1986-87. L’1-1 contro i viola (al gol di Andrea Carnevale aveva replicato il ventenne Roberto Baggio su punizione, al suo primo gol in serie A) consente agli azzurri di conquistare lo scudetto con una giornata d’anticipo: 10 maggio 1987, il giorno della Gloria.
È il campionato di serie A numero 85, il cinquantacinquesimo a girone unico, quello che prende il via il 14 settembre. Il Milan del nuovo presidente Silvio Berlusconi, guidato da Nils Liedholm, la Juve di Rino Marchesi, vecchia conoscenza azzurra, e l’Inter di Trapattoni sono le squadre in pole-position per la conquista dello scudetto. Il Napoli di Bianchi è tra le outsider, potendo contare su Diego Maradona appena laureatosi campione dl mondo in Messico, dove ha costruito quasi da solo il prodigioso successo dell’Argentina. Per rinforzare il centrocampo è arrivato da Avellino Nando De Napoli, in attacco ecco dall’Udinese Andrea Carnevale. Ma sarà l’acquisto a ottobre di Francesco Romano, una mente in mezzo al campo, a determinare la svolta. Il torneo si apre all’insegna delle sorprese: la matricola Empoli batte l’Inter e alla seconda giornata è in testa con la Juve. Il Napoli comincia alla grande, vincendo a Brescia con uno stupendo gol di Maradona. Poi alla seconda pareggia al San Paolo 1-1 con l’Udinese, grazie alla prima rete di De Napoli. Ancora un pareggio (0-0) ad Avellino mentre la Juve vince la sua terza partita consecutiva. Il Napoli ha uno scatto d’orgoglio e dopo aver battuto 3-1 in rimonta il Torino al San Paolo (a Sabato replicano Bagni, il giovane Ferrara e Giordano), va a vincere 2-1 a Genova contro la Sampdoria con reti di Caffarelli e Maradona su rigore. Poi si ferma di nuovo in casa, pareggiando 2-2 con l’Atalanta (avanti due volte con Volpecina e Maradona su rigore, raggiunto da Cantarutti e Incocciati).
Ma la sensazione che possa essere l’anno buono per lo scudetto i tifosi azzurro l’hanno alla settima giornata all’Olimpico: la Roma viene battuta 1-0 grazie a un capolavoro di Maradona su assist di Giordano. Il Napoli aggancia la Juve in testa alla classifica. embra un punto perso la settimana successiva lo 0-0 in casa con l’Inter alla vigilia della partita più attesa, quella con la Juve. Nona giornata a Torino, le due squadre sono ancora in testa a pari punti. Il gol iniziale di Laudrup non abbatte il Napoli che reagisce da grande squadra quale sente ormai di essere e vince 3 a 1 grazie alle reti di Giordano, Ferrario e Volpecina.
Il Napoli resta al comando della classifica da solo, lo scudetto non è più un sogno anche se mancano ancora 21 partite. La prima sconfitta arriva dopo le feste di Natale il 4 gennaio a Firenze (3 a 1). Ma le tre vittorie esterne consecutive con Udinese, Torino e Atalanta, rilanciano la squadra al vertice e non influiscono più di tanto le sconfitte di San Siro con l’Inter (punizione di Brehme fatta tirare tre volte) e quella con il Verona perché con il successo casalingo sul Milan e grazie agli ultimi 3 pareggi, il Napoli vince il suo primo scudetto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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