La delusione dell’Italia di Prandelli al Mondiale ha lasciato una sentenza: bisogna puntare sui giovani. L’esempio tedesco e la lezione inflitta sulla fiducia nei vivai hanno fatto da leitmotiv al precoce abbandono della Nazionale alla rassegna brasiliana.
Le squadre di Serie A sono impegnate nei ritiri, le assenze a causa del Mondiale danno più spazio ai giovani che riescono a ritagliarsi la possibilità di allenarsi a stretto contatto con i campioni. Pippo Inzaghi ne ha convocati tanti per i primi giorni di preparazione a Milanello, suggellando così anche una sorta di continuità con la sua esperienza nel vivaio rossonero. Dal Milan all’Inter, la risposta nerazzurra da Pinzolo si chiama Federico Bonazzoli. E’ un giovanissimo, un classe ’97, ma ha già debuttato in prima squadra, in Coppa Italia contro il Trapani. Federico è un attaccante, può fare sia la prima che la seconda punta, è una delle promesse più interessanti anche delle nazionali giovanili.
A Pinzolo Bonazzoli si è messo in mostra nell’amichevole contro il Trentino Team; la sfida è finita 6-1 e il giovanissimo attaccante nerazzurro ha messo a segno una doppietta. Due reti in sessanta minuti, un graffio ogni mezz’ora, una buona media per l’attaccante di Manerbio, il secondo giocatore più giovane dopo lo “zio” Bergomi ad aver debuttato nell’Inter. A Moena c’è la Fiorentina imbottita di giovani speranze provenienti dalla florida “cantera” viola. E’ Federico Bernardeschi la punta di diamante che sta emergendo anche nel ritiro di Gomez e compagni. L’attaccante classe ’94 non è una sorpresa, ha illuminato gli osservatori della Serie B con la maglia del Crotone e ha conquistato prima l’Under 21 e poi l’attenzione dell’ex ct Prandelli. Le sue quotazioni per rimanere a Firenze sono in rialzo, Montella lo sta seguendo con grande interesse. “Mi piacerebbe restare se ci fosse la possibilità di giocare”, il chiaro messaggio di Bernardeschi.
Da Moena a Dimaro, la sede del ritiro del Napoli. Mancano molti nazionali, da Ghoulam a Higuain, da Fernandez al belga Mertens. In vetrina sono andati i prodotti del settore giovanile azzurro: da quelli di vecchia data come Maiello e Ciano, che provano a farsi strada da alcuni anni nei meandri della B, ai classe ’94 Giuseppe Fornito e Roberto Insigne fino ai cinque ragazzi della Primavera aggregati al gruppo di Benitez. Si tratta del portiere Contini, dei difensori centrali Lasicki e Luperto, dell’esterno sinistro Anastasio, del centrocampista Romano. La loro esperienza in prima squadra finirà abbastanza presto, c’è chi continuerà il suo percorso in Primavera, dal 28 Luglio in ritiro a Cogolo di Pejo, e quelli che, invece, proveranno a inseguire il sogno del debutto al San Paolo in Lega Pro e Serie B. Qualche giorno trascorso a scuola da Benitez, però, è un dato prezioso nel proprio curriculum, un’esperienza da custodire nell’album della propria vita.
“Hanno avuto un atteggiamento spettacolare, si vede che qualcuno è un po’ nervoso per l’opportunità, mi servirà qualche giorno per valutarli”, così Benitez ha parlato in merito all’impatto degli “scugnizzi” nel ritiro di Dimaro. La preparazione continua, i giovani talenti italiani tentano di farsi spazio. Tra la voglia di dimostrare e gli utili consigli di allenatori e campioni, quando un ritiro può rappresentare un sogno per le giovani speranze del calcio italiano.
Ciro Troise per il sito gianlucadimarzio.com
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