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Da Balotelli ad El Sharaawy, il Milan del futuro si affida alle sue giovani stelle

La politica dei rossoneri è quella di creare una squadra forte nel tempo e rimanere ai vertici del calcio mondiale

Domenica sera a San Siro il Milan non potrà esibire sul terreno di gioco la sua punta di diamante. Nel vero senso della parola, in quanto si tratta dello squalificato Mario Balotelli. In questo momento l’ex-interista è il campione rossonero più rappresentativo: per il valore (almeno 30 milioni, 10 in più di quanto non lo stia pagando il Milan che in gennaio l’ha acquistato dal Manchester City) e per il costo dell’ingaggio (5 milioni di euro netti all’anno compresi i numerosi «bonus»).

RIALZO – Si tratta, comunque, di un Milan nato dalle ceneri di quello post-Ancelotti (dopo Pirlo si sono congedati la scorsa estate Inzaghi, Seedorf, Gattuso, Pato e Nesta) e di quello dell’ultimo scudetto (Ibrahimovic, Thiago Silva e Cassano) che ha dovuto fare i conti con una terribile falsa partenza (7 punti in 8 partite in questo campionato) che ha lasciato il segno in un campionato che solo nel 2013 ha riacquistato valore e dignità. Insieme, ovviamente, all’intero Milan che ha ormai metabolizzato un’identità ben precisa. La «spina dorsale» c’è e si vede con un’età media (27 anni) che lascia presagire lunga vita a una squadra che in molti sostengono possa tornare già nella prossima stagione alla vittoria di un trofeo importante.

PROSPETTIVE – In attesa di adeguati rinforzi (il centrale difensivo brasiliano Dedè è ufficialmente sul mercato in quanto il Vasco da Gama ha bisogno di soldi), Allegri ha iniziato a fare gli esami di maturità a gran parte dei componenti della sua folta e qualificata «rosa». Rischiano non poco Zapata e Bojan che sono in scadenza di prestito. Villareal e Barcellona pretendono riscatti importanti (8 milioni per il difensore, 15 per il fantasista) ma l’ad Galliani non ha alcuna intenzione di sborsare un solo euro. Anzi: ai due club proporrà un rinnovo del prestito per un altro anno, prendere o lasciare. In panchina, ma ancora per poco, Allegri è costretto ad assistere alla «sfioritura» di Robinho che insieme a Mexes condivide il podio degli ingaggi più alti.

BABY-BOOM – Ma il vero valore aggiunto di questo Milan è rappresentato dai giovani (De Sciglio, El Shaarawy, Balotelli, Gabriel e Niang) che hanno aumentato in maniera esponenziale la redditività, non solo agonistica, del club di via Turati. Un’operazione di ringiovanimento che anche nella prossima stagione prevede innesti importanti (Cristante e Saponara). La strada è questa, quella della gioventù di qualità. Che aumenta il valore del gruppo ma diminuisce quello degli ingaggi.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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