NAPOLI – Benvenuto Rafa. Benvenuto da chi ti ha preceduto e vinto dove arrivare primi non è certo la regola. E forse è perciò che è tutto più bello. E le emozioni restano, indimenticabili.
Uomini che hanno fatto la storia del Napoli. I vincenti per sempre. L’all of fame azzurra. Quelli che il popolo ha eletto eroi col sentimento. Quelli arrivati davanti agli altri. Qualsiasi sia stata la stagione o la categoria. Primi a Napoli è sempre un sogno. Un obiettivo che va al di là dei programmi e le strategie. Delle ambizioni e delle forze in campo. Primi, con le braccia alta. Primi in quegli almanacchi ogni tanto da sfogliare, in quelle foto ingiallite dal tempo eppure vive, nitide nella mente di chi è napoletano dentro. Ottavio Bianchi, Albertino Bigon, Walter Novellino ed Edy Reja. Scudetti, promozioni, scalate sofferte dalla C alla A. Venti anni e passa di storia vestiti con una sola maglia. Legati a un filo azzurro da riannodare ogni volta per raccontare e rivivere momenti che restano. Benvenuto Rafa. Bienvenido da tutti e in tutte le lingue. Anzi, i dialetti. Il goriziano Reja, il bergamasco Ottavio. E poi Bigon con la sua cadenza veneta. E Novellino, sanguigno e tosto come il suo accento irpino. Benvenuto Rafa. Un coro di voci. Un messaggio lasciato da chi a Napoli ha vinto. Ma soprattutto l’ha capita, amata. E rispettata. Dando tanto e ricevendo ancor di più. Quattro uomini, quattro cicli, quattro allenatori vincenti per accogliere chi ha vinto tutto. Ovunque. E ora deve farlo a Napoli.
Ottavio Bianchi: “«Non conoscendolo di persona, sono cauto. Non so se è l’uomo giusto: Napoli è una città particolare, unica, e anche la serie A è diversa. Benitez ha però certamente personalità; è uno che ha allenato e vinto in paesi culturalmente e calcisticamente differenti. Ha un bagaglio di esperienze importanti. I requisiti per far bene ci sono tutti. Ma per vincere subentrano anche altri fattori, il mercato per esempio. Le partite le vincono i giocatori. Io non ho mai avuto un presidente che mi ha fatto fare la squadra. Spero ci riesca Benitez. Io però mi fido di De Laurentiis».
Alberto Bigon: “E’ un top manager. Chi c’è meglio di lui in Europa, ne vedo davvero pochi. Forse solo Mourinho e Heynckes. E Pellegrini. Benitez ha vinto ovunque e tutto. Ha carisma e personalità. Sa imporsi, sa come stare in uno spogliatoio. Non è di quelli che devono urlare. Raccoglie un’eredità pesante. Mazzarri ha fatto un gran lavoro, Benitez può finirlo e vincere lo scudetto come feci io”.
Edy Reja: «E’ un grande allenatore. Con una cultura europea del calcio. Ma tatticamente è un italiano. Attento, perfezionista. Sempre avanti con la metodologia. Anni fa già riprendeva gli allenamenti per monitorare i giocatori. Rafa è un amico. Aurelio non poteva scegliere di meglio. Ha esperienza e spessore. Saprà come prendersi il Napoli e vincere come è accaduto a me».
Walter Novellino: “«Benitez è un grande allenatore, porterà conoscenze e esperienze. Ha il carattere forte di chi ha vinto ovunque sia andato. Ci vogliono persone di spessore in una piazza come questa, e Benitez lo è. Saprà come gestire lo spogliatoio. Saprà come relazionarsi con la società e arrivare alla gente. Poi, ovviamente, tutto dipenderà dai risultati. Ma Benitez lo sa. Vincere qui gli darà una gioia speciale. Io ancora mi emoziono».
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello sport
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