Eravamo abituati a vederlo in mezzo al campo con la Nazionale olandese o con le maglie, tra le altre, di Ajax, Milan e Barcellona. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Patrick Kluivert si è messo giacca e cravatta e si è seduto in panchina. Prima come collaboratore e vice all’AZ e al NEC, poi come allenatore delle giovanili del Twente ed infine assistente tecnico dell’Olanda. Ed oggi? Una panchina della Nazionale tutta per lui. E’ quella del Curacao, nazione dei Paesi Bassi situata nel Mar dei Caraibi, di fronte alle coste del Venezuela. Poco a che vedere con il calcio, gli unici collegamenti sono Gregory van der Wiel del PSG e Vurvon Anita del Newcastle, originari di là. Centocinquantanovesimo posto nel Ranking Fifa per questa Nazionale che ha vissuto il suo momento di gloria quando vinse 6-1 contro le Isole Vergini americane nel 2011, tre mesi dopo l’esordio internazionale (sconfitta 1-0 con la Repubblica Dominicana).
Oggi la musica cambia. In panchina c’è un “maestro” del calcio come Patrick Kluivert. E l’esperienza fa sempre la differenza. L’ex attaccante festeggia subito l’esordio con i tre punti: 2-1 sul Montserrat e cammino alle qualificazioni mondiali che continua. E poco importa se dopo il gol di Merencia la palla esce. No, non avete capito male. Il pallone prima entra in porta e poi esce. La rete era bucata. Ma il gol è incontestabile, tutti l’hanno visto rotolare dentro. Dopo il pareggio di Taylor ci ha pensato Zschusschen ha firmare il definitivo 2-1 per il Curacao. Un altro calcio e un’altra cultura, nella quale Patrick Kluivert si è inserito come meglio non poteva.
A cura di Francesco Guerrieri per gianlucadimarzio.com
