E’ stata la favola senza lieto fine dell’estate di calcio europeo: il Luzenac, espressione di un piccolo borgo pirenaico, non solo si è visto negare la possibilità di giocare la Ligue 2 conquistata regolarmente sul campo lo scorso anno, ma si è visto negare pure il reintegro nel National, mandando a monte un progetto tecnico che, sebbene con mezzi risicati, aveva prodotto risultati.
Ora che il parco giocatori del Luzenac è stato azzerato, con i tesserati in regime di svincolo e il club costretto a partire dalla Division d’Honneur (il settimo livello del calcio francese), arriva la resa dei conti, perchè l’AFFA, l’Associazione dilettanti francese, ha infatti emesso un durissimo comunicato nei confronti della LFP, la Lega professionisti.
Secondo quanto si legge, il trattamento riservato al Luzenac “è il simbolo di un calcio dilettantistico sacrificato sull’altare del disprezzo: al giorno d’oggi, una certa idea di calcio, fatta di valori morali, di etica e di giustizia è stata assassinata da coloro che dovrebbero difenderla”.
“La missione della LFP era molto semplice: rendere possibile al Luzenac l’accesso al professionismo, aiutandolo a dotarsi di strutture all’altezza. Invece è stato fatto tutto per impedire una promozione acquisita sul campo! Per questa motivo, l’AFFA chiede le dimissioni del presidente della LFP Frederic Thiriez”, ha aggiunto Eric Thomas, presidente dell’AFFA e candidato in passato alla presidenza della Federcalcio.
Il Luzenac, espressione di un paese di 650 abitanti, si era visto negare l’accesso alla Ligue 2 prima per la mancanza di garanzie finanziarie, quindi per non avere uno stadio a norma, nonostante avessero ottenuto la disponibilità dello stadio Ernest-Wallon di Tolosa. Mercoledì, la FFF aveva respinto il reintegro in National (terza serie), mentre i dirigenti del Luzenac avevano contestualmente rifiutato il collocamento in CFA2 (quinta serie). Ora, il declassamento in Division d’Honneur che di fatto chiude definitivamente la favola Luzenac. Senza lieto fine.
Fonte: goal.com
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